Cultura
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01/02/2008 21:34

Rosario Cavallo: Le Acli e la formazione delle coscienze

di Redazione

“Formare le coscienze. Non c’è classe dirigente, non c’è futuro se non si parla prima al cuore dei giovani”.

Rosario Cavallo ha l’aria di uno che ha sempre tenuto i piedi per terra. A Chiaramonte Gulfi, sui monti Iblei, negli anni ottanta, si avvicinò al mondo dell’associazionismo per via dell’amore dello sport. Un gruppo di coetanei o quasi, lo coinvolse nell’esperienza delle Acli. Rosario non avrebbe immaginato che da lì a qualche anno avrebbe assunto la presidenza provinciale dell’associazione cattolica, diventando uno dei sette consiglieri nazionali dell’Enaip, l’ente di formazione delle Acli.

“Ma non parliamo di me, parliamo dell’associazione”, si schermisce subito il presidente. Già, l’associazione. Chiamato al commissariamento della stessa nel 2003, dopo aver rivestito il compito di direttore provinciale dell’Enaip nel 2005, Cavallo è diventato presidente delle Acli iblee con un preciso obiettivo: “A volte i figli oscurano i genitori. Oggi la percezione della presenza dell’Enaip e del patronato Acli in provincia è più importante dell’associazione stessa. Insieme ai miei collaboratori abbiamo maturato il convincimento che sia importante dare invece centralità alle Acli come centro motore delle altre attività che attorno ad esse ruotano”.

Oltre novanta dipendenti, una sede, nuovissima, in via Melilli, nel capoluogo, con un front office al pianterreno per gli utenti, altre tre sedi sempre a Ragusa, in via Stesicoro, dove ha sede un Cfp per portatori di handicap, in via Monsignor Iacono, dove hanno sede i corsi di formazione per restauratori, e in via Gela, dove si tengono i corsi Osa, e ancora sedi a Vittoria, Comiso e Modica. In quest’ultima la tradizione dei corsi per estetista ha un radicamento ormai riconosciuto.

Oltre trenta corsi l’anno, con una media di altrettanti utenti, da trecento a quattrocento persone formate in un anno. E la consapevolezza di essere, per attività, il primo ente di formazione della provincia. Numeri importanti, che danno la misura del lavoro, quello della formica, che in silenzio e in maniera instancabile costruisce”.

“Costruire” è un’altra parola chiave usata da Rosario Cavallo, “perché per costruire ci vogliono anni, per distruggere basta un attimo”.

Ma cosa volete costruire ora? “Classe dirigente. Oggi scontiamo il vuoto generazionale, non abbiamo quadri, serve, a tutti i livelli, colmare la lacuna che si registra nella fascia d’età dei quarantenni. In questo ci penalizza la circostanza che i nostri ragazzi, a diciannove anni, lasciano questa terra per andare a studiare fuori. E gli universitari che frequentano il centro ibleo non rappresentano una massa critica sufficiente. Per non dire del diverso approccio alla dimensione politica in senso ampio, alla dimensione pubblica dei giovani di oggi.

Le Acli individuano nel loro ruolo sociale la mission. Serve credere nel vivaio, e per tale motivo stiamo lavorando a un rilancio delle Acli in provincia, grazie alla celebrazione del congresso, che si terrà il 16 febbraio, cui seguiranno i congressi regionale e nazionale. Oggi l’associazione si articola in Enaip, Acli Service, Unione Sportiva, Acli Terra, Unasp, un ente di promozione delle arti e degli spettacoli. Stiamo tentando di rappresentare la varietà e la complessità del nostro impegno sociale, per dare il giusto dimensionamento al contenitore, le Acli, rispetto al contenuto, le attività che le Acli promuovono.

Cresciuto come responsabile del Centro di Formazione Professionale di Vittoria, “una città difficile da interpretare”, Rosario Cavallo ha bruciato le tappe, non per sete di carriera ma per esigenza di leggere e capire il mondo. Chiamato, appena trentaquattrenne, a ricoprire l’incarico di presidente di un’importante azienda pubblica iblea, ne è rimasto presidente per dodici anni. “A quarantasei ho smesso. Quando altri iniziano a diventare amministratori, io smetto. Mi auguro di poter variare e arricchire il mio impegno almeno una volta ogni decennio”.

Le Acli provinciali si sono date ora un coordinamento giovani e un coordinamento donne.

Il fiore all’occhiello? L’attività formativa per portatori di handicap che colloca Ragusa tra i tre centri di eccellenza nell’Isola. I diversamente abili potranno accedere a corsi di legatoria e informatica. Fermo restando la valenza degli altri corsi, gettonatissimi: quello di operatore informatico, quelli di operatore socio assistenziale, e quelli destinati a formare estetiste persone che si occupano della cura del corpo.

Poi c’è la formazione continua e permanente per i lavoratori occupati.

Perché la formazione delle Acli funziona da sempre e con risultati tangibili? “Perché abbiamo capito che i master e le competenze tecniche di suo non bastano. Serve formare le donne e gli uomini, quindi serve formare i lavoratori.

Abbiamo capito che la vera sfida è formare le coscienze. E su questo investiamo risorse ed energie. Sapendo quanto è importante preparare la classe dirigente di domani, la propria successione, per lasciare il testimone a persone consapevoli del proprio ruolo nella società e nelle istituzioni”.