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10/11/2025 09:00

Rottamazione quinquies, chi può aderire e gli esclusi

Guida su durata, rate e possibili modifiche

di Redazione

Roma -La legge di bilancio 2026 introduce una nuova edizione della cosiddetta rottamazione delle cartelle, la cosiddetta rottamazione quinquies. L’intervento, approvato in Consiglio dei ministri ma ancora in fase di definizione legislativa, si inserisce nella serie di misure di “compliance collaborativa” già sperimentate negli ultimi anni (dalla rottamazione-ter alla recente rottamazione-quater).

Rottamazione quinquies
L’obiettivo dichiarato è agevolare quei contribuenti che hanno dichiarato correttamente le imposte dovute ma non sono riusciti a versarle, spesso a causa di difficoltà economiche, errori procedurali o ritardi nei pagamenti.

Cosa potrebbe cambiare

La misura riguarda in particolare le comunicazioni di irregolarità (i cosiddetti “avvisi bonari”) derivanti dai controlli automatizzati e formali eseguiti dall’Agenzia delle Entrate: situazioni in cui il debito è certo, auto-dichiarato e già contabilizzato, ma non saldato.

Nella Lega si lavora ad ampliare la rottamazione e una delle ipotesi allo studio, secondo quanto si apprende, è quella di far rientrare (la norma contenuta in manovra prevede l’esclusione delle cartelle emesse a seguito di accertamento) i contribuenti che hanno ricevuto un accertamento per vizio formale.

Le principali novità

La principale novità introdotta con la rottamazione quinquies, contenuta nella manovra 2026 approvata dal Consiglio dei ministri, è la possibilità di dilazionare il pagamento dei debiti fiscali fino a 9 anni, attraverso un piano composto da 54 rate bimestrali di importo costante.

La prima rata è fissata al 31 luglio 2026, mentre le successive scadranno con cadenza ogni due mesi, per una durata complessiva che rappresenta una delle più lunghe mai previste in una sanatoria fiscale italiana.

Questo impianto consente, da un lato, di alleggerire l’impatto sul bilancio familiare o aziendale diluendo l’esborso nel tempo; dall’altro, però, prolunga l’applicazione degli interessi e aumenta il costo effettivo del debito nel lungo periodo. È dunque una misura pensata soprattutto per chi ha difficoltà di liquidità e necessita di più tempo per rimettersi in regola.

La rottamazione quinquies non cancella sanzioni e debito dichiarato: consente semplicemente di pagare ciò che è dovuto con una rateizzazione straordinaria, evitando però l’aumento delle sanzioni e i procedimenti di riscossione coattiva.

Interessati e esclusi

Secondo le stime diffuse nel dibattito parlamentare, il provvedimento potrebbe coinvolgere fino a circa 16 milioni di contribuenti, una platea molto ampia che comprende:

  • Ammessi
    Chi ha presentato la dichiarazione dei redditi ma non ha pagato o ha pagato in modo incompleto
    Contribuenti con avvisi bonari
    Debiti relativi anche ad enti locali (multe, IMU, TARI, ecc.)
  • Esclusi
    Chi non ha mai presentato la dichiarazione
    Chi ha già aderito e sta pagando correttamente la rottamazione quater
    Soggetti già decaduti da precedenti rottamazioni per mancato pagamento reiterato

È confermata inoltre l’inclusione dei carichi affidati all’agente della riscossione dal 2000 al 31 dicembre 2023.

Come aderire e tempistica

L’adesione avverrà esclusivamente per via telematica attraverso la piattaforma dell’Agente della Riscossione (Agenzia Entrate-Riscossione). Il contribuente dovrà trasmettere apposita domanda entro il 30 aprile 2026 indicando:

  • l’elenco dei debiti che intende regolarizzare;
  • il numero di rate richiesto (fino a un massimo di 54 rate bimestrali, pari a circa 9 anni).

La prima rata avrà scadenza 31 luglio 2026.

È inoltre prevista una maggiore flessibilità: la decadenza dal beneficio scatterà solo dopo almeno due rate non pagate, non più alla prima rata omessa come in alcune sanatorie precedenti.

Nodo interessi

Un punto rilevante – messo in rilievo dal Sole 24 Ore – riguarda i tassi di interesse, che secondo le ultime versioni in discussione potrebbero risultare più elevati rispetto alle precedenti rottamazioni.

Le ragioni principali sono due:

  • Tasso di interesse applicato dall’Agente della Riscossione attualmente pari al 4% annuo (contro il 2% previsto nella rottamazione quater).
  • Durata estesa delle rate (fino a 9 anni), che aumenta il peso complessivo degli interessi nel tempo.

In alcuni scenari, specialmente per debiti di medio-alto importo e piani molto lunghi, gli interessi potrebbero arrivare ad incidere fino a circa il 30–36% del debito originario.

Per questo motivo, è possibile che nella fase parlamentare venga valutato un correttivo per rendere l’adesione più appetibile.

Cosa non cambia e cosa è stato escluso

Rispetto alle prime ipotesi circolate:

  • Non è stata introdotta la rata minima da 100 euro.
  • Non è previsto un versamento iniziale obbligatorio in acconto (ad esempio il 5% del totale), anche se tale clausola potrebbe riemergere in sede di emendamenti.

Resta però ferma l’intenzione politica di non configurare la misura come condono, ma come rateizzazione potenziata destinata a contribuenti in buona fede.

Consigli degli esperti

La rottamazione quinquies rappresenta un’opportunità concreta per chi ha debiti dichiarati ma difficilmente gestibili nell’immediato. Tuttavia, come sottolineano gli esperti, è vantaggioso scegliere il numero minimo di rate sostenibile, per evitare un accumulo rilevante di interessi nel tempo.

I contribuenti con debiti inferiori a 5.000 euro potrebbero beneficiare di calendari ridotti, con riduzione del peso finanziario. La decadenza dalle rate comporterebbe il ripristino delle somme originarie, con interessi e sanzioni pieni.

Per questo motivo è consigliabile, prima di aderire:

  • verificare l’esatto importo dei carichi sul proprio cassetto fiscale
  • valutare la sostenibilità reale dei pagamenti
  • eventualmente consultare un commercialista o consulente fiscale.