Attualità
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28/04/2008 16:14

Rudy Calvo: Con Susino, per un nuovo progetto riformista

di Redazione

La fine anticipata della legislatura sia a Roma che a Palermo ha ritardato la scelta dei candidati alle prossime elezioni amministrative in gran parte dei comuni e all’interno delle diverse forze politiche. A Scicli non si è mai visto come in questo caso un numero tanto elevato di personalità pronte a concorrere alla carica di primo cittadino. Pur inserendolo in un quadro di profonda trasformazione degli equilibri politici generali, ritengo che questo sia un segnale di debolezza dei partiti. Molti di questi hanno rinunciato al loro ruolo di collettori delle istanze e dei bisogni della città, per richiudersi all’interno dei propri recinti fatti di quote più o meno ampie di consensi e, soprattutto, di una classe dirigente sostanzialmente autoreferenziale.

Il Partito democratico ha confermato questo atteggiamento con il regolamento elaborato per la celebrazione delle primarie. Ottimo lo strumento (io stesso ne ho sostenuto l’opportunità), totalmente sbagliate le modalità. Perché concentrare in una sola settimana la presentazione delle candidature e la celebrazione del voto, se da una parte risponde alla necessità di accelerare il percorso di scelta del candidato a sindaco (ma allora perché non ci hanno pensato prima?), dall’altra riporta la competizione a gruppi organizzati già esistenti, impedendo a un possibile candidato esterno di presentarsi alla città e raccogliere i consensi necessari a battere le “truppe cammellate” sui quali gli esponenti della nomenclatura interna possono automaticamente contare.

Non mi sorprende la scelta di Enzo Giannone e Franco Susino di tenersi fuori da questa logica. Entrambi hanno intrapreso un percorso di confronto “diffuso” con la città, che adesso sarebbe estremamente difficile incanalare in così poco tempo all’interno delle logiche volute dai dirigenti del Pd. Giannone, a mio giudizio, compie un’analisi corretta della «frammentazione e fragilità del quadro politico cittadino», ma dimentica di esserne stato lui stesso parte in causa. In più, giunge a conclusioni che appaiono oggi illusorie, quando parla di «un percorso che porti in tempi brevi a definire linee guida e strategie amministrative» e alla scelta di un candidato comune di tutta la (ex) coalizione attraverso le primarie. È un richiamo giusto e ha fatto benissimo a esplicitarlo, ma lui stesso sa che non si realizzerà mai.

Appare inevitabile, a questo punto, uno scenario che vede in campo almeno quattro candidati dell’ex centrosinistra: uno della Sinistra, uno del Pd e i due indipendenti Giannone e Susino.

Stando così le cose, ritengo che proprio Franco Susino sia il candidato migliore su cui puntare. Perché è quello che ha goduto nelle precedenti occasioni di più consensi, certo, ma non solo. Perché ha dimostrato in questi anni di non aver mai abbandonato l’attività politica più importante, quella di confronto con la città e con i rappresentanti istituzionali di diverso colore politico che rappresentano il territorio, nonostante egli stesso non ricoprisse alcun incarico. Perché ha dimostrato di saper agire al di fuori della logica partitica, anche quando questa estraneità ai partiti gli è stata imposta da dirigenti attenti solo ai propri interessi. Perché si sta impegnando nella costituzione di liste elettorali che affiancano a personalità autorevoli, candidati nuovi innestati nel tessuto civile della città. Perché sta elaborando un programma non di sogni, ma rivolto a uno sviluppo concreto, compatibile con i bisogni e con le qualità specifiche della nostra città. Negli scorsi giorni, io stesso ho inviato a Susino alcune proposte che spero entreranno a far parte del suo più ampio programma elettorale. Avremo tempo per parlarne, anche su questo blog.

Non metto in discussione la mia vicinanza al Partito democratico, a quel progetto di unità delle forze riformiste cui Walter Veltroni ha dato, e mi auguro continuerà a dare, il proprio irrinunciabile contributo dalla posizione di segretario. Proprio per questo motivi, ho atteso che il Pd sciclitano compisse fino alla fine le proprie mosse, prima di scrivere questo endorsement. Il modo in cui saranno celebrate le primarie ha segnato, per i motivi che ho spiegato, la mia decisione. Oltre a ritenerlo il candidato più adatto a ricoprire la carica di sindaco, ritengo inoltre che la vittoria di Susino possa anche creare le condizioni migliori per una ricostruzione dell’ex centrosinistra in città. A volte una cocente sconfitta può aprire nuove possibilità di maturazione a un progetto politico che appare asfittico. È quello che mi auguro accada nel Pd di Scicli, a partire dalla sua classe dirigente, così come mi auguro che la sconfitta alle elezioni politiche porti il loft a intraprendere un’ampia riflessione, soprattutto sull’organizzazione territoriale del partito.

Rudy Francesco Calvo

http://scicli2008.ilcannocchiale.it