di Redazione
In un momento di grande dibattito sulla presenza dei rumeni in Italia, una notizia in controtendenza. La madre del ragazzo rumeno di ventotto anni morto nei giorni scorsi al Policlinico di Messina, e vittima di un incidente stradale a Scicli, ha deciso di donare gli organi del figlio.
Un gesto di grande generosità, tenuto in riserbo dagli stessi familiari. Il giovane è spirato dopo quindici giorni di agonia, trascorsa in stato di coma irreversibile nel nosocomio messinese. Vittima di un incidente stradale autonomo sulla vecchia provinciale Scicli-Sampieri, all’altezza di contrada Gerrntini, non più tardi di quindici giorni fa, mentre era a bordo della sua moto, non aveva più riacquistato coscienza. Baltatu Dumitrel, questo il suo nome, che dice ben poco agli sciclitani, abituati a riconoscere per viso e non certo per nome questi cittadini stranieri ma comunitari. Fa specie che nel momento del grande dolore, la madre, giunta a Scicli dalla Romania, abbia avuto la forza di prendere la decisione di autorizzare l’espianto di tutti gli organi.
Nella disgrazia un’ulteriore circostanza sfortunata. La moto a bordo del quale il giovane viaggiava era priva di copertura assicurativa. La famiglia del rumeno è di professione cattolica e ha chiesto a don Guglielmo Padua, della chiesa del Santissimo Salvatore di Jungi, di officiare quest’oggi una cerimonia religiosa per ricordare la memoria di Baltatu nel cimitero di Scicli, dove la salma sarà tumulata.
A dare l’ultimo saluto a Baltatu la comunità rumena a Scicli e il sindaco Bartolomeo Falla che ha sottolineato il gesto di grande umanità della madre dello sfortunato ragazzo.
E al sindaco è stato chiesto ora di intitolare una strada a questo giovane rimasto sino ad oggi anonimo nella memoria collettiva della comunità.
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