Attualità
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28/11/2013 11:49

Salute: Garante Privacy, vietato diffondere dati malati Sla su sito Comune

di Redazione

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Roma, 28 nov. (Adnkronos Salute) Vietato diffondere i dati dei malati di Sla sul sito web del Comune. Le legittime esigenze di trasparenza online nella Pa devono rispettare la dignità delle persone. Sul sito del Comune non possono essere pubblicati atti e documenti contenenti dati sullo stato di salute dei cittadini né altri dati eccedenti. E’ l’indicazione del Garante privacy che ha fatto oscurare dal sito web di un Comune siciliano i dati personali contenuti in una determinazione dirigenziale riferita al ‘Sostegno economico ai soggetti affetti da Sclerosi laterale amiotrofica’ (Sla), contenente dati personali anche sensibili. Il provvedimento si legge sulla Newsletter dell’Autorità ha preso il via dalla segnalazione di un’associazione. Nell’atto del Comune si faceva riferimento alla patologia del cittadino beneficiario del sostegno economico con indicazione in chiaro dei relativi dati anagrafici (nominativo, luogo e data di nascita). Inoltre venivano riportati in chiaro altri dettagli eccessivi quali i dati anagrafici del familiare referente del malato (nominativo, luogo e data di nascita) con i relativi dati di residenza, il codice fiscale e il codice Iban su cui accreditare le somme, con la seguente causale ‘Sostegno economico al familiare di persona affetta da Sclerosi laterale amiotrofica…’. Il trattamento dei dati dice l’Authority effettuato dal Comune è risultato illecito: come ha ricordato l’Autorità, le disposizioni del Codice della privacy, richiamate anche dalle Linee guida sulla trasparenza online della Pa emanate dallo stesso Garante nel 2011, vietano espressamente la diffusione di dati idonei a rivelare lo stato di salute delle persone. I dati, per giunta, oltre ad essere visibili e liberamente consultabili sul sito istituzionale del Comune, erano facilmente reperibili anche sui più usati motori di ricerca, come Google: bastava digitare il nome e cognome delle persone. Nel disporre il divieto di ulteriore diffusione dei dati del malato e del familiare referente, presenti nella determinazione, da qualsiasi area del sito, l’Autorità per la privacy ha prescritto all’amministrazione comunale di attivarsi presso i responsabili dei principali motori di ricerca per fare in modo che vengano rimosse le copie web del documento dagli indici e dalla cache. Con un altro provvedimento il Garante si legge sulla Newsletter avvierà la procedura per applicare la sanzione amministrativa.