di Redazione
L’emergenza ambientale al centro di un vertice tenutosi sabato mattina in Prefettura. Un vertice richiesto dal presidente dimissionario dell’Ato, Tuccio Di Stallo, alla luce della gravità della situazione. Con riferimento, in particolare, alla saturazione della discarica di Scicli dove conferiscono, tra l’altro, anche i Comuni di Modica, Pozzallo e Ispica. E proprio i quattro sindaci, vale a dire Bartolomeo Falla, Piero Torchi, Giuseppe Sulsenti e Piero Rustico, sono stati presenti al confronto con il prefetto Marcello Ciliberti evidenziando la necessità di trovare delle soluzioni condivise, mentre Di Stallo, accompagnato dal tecnico Fabio Ferreri, ha indicato delle ipotesi risolutive, approfittando altresì della presenza di Salvatore Raciti, il direttore dell’Agenzia regionale per i rifiuti. I sindaci hanno deciso che anticiperanno le risorse economiche necessarie per la realizzazione del progetto già redatto dall’Ato ai fini della bonifica e dell’ampliamento della discarica per rsu di Scicli. Il prefetto dichiarerà la somma urgenza delle opere che, così, potrebbero essere ultimate nell’arco di un mese. Grazie a questi lavori, la vita della discarica di San Biagio verrà allungata di ulteriori otto mesi. E’ chiaro che si tratta di palliativi e non della soluzione ultimativa così come viene richiesta da più fronti, soprattutto dai cittadini, per fare in modo che il conferimento dei rifiuti possa avvenire senza problemi di sorta. Le somme che verranno appaltate ammontano a 180.000 euro, si tratta delle risorse che i Comuni dovranno cercare di racimolare per far sì che le suddette opere vengano concretizzate. Resta da risolvere, però, la contingenza che, durante l’effettuazione dei lavori, comporterà un vero e proprio stato di emergenza. Durante il vertice in Prefettura si è pensato di risolverlo in questo modo: i quattro comuni continueranno a scaricare rifiuti in discarica sino a venerdì, da sabato conferirà soltanto il Comune di Scicli mentre gli altri tre si rivolgeranno ad uno dei siti più vicini, con molta probabilità la discarica del Comune di Vittoria. Tutto ciò in attesa che la discarica di cava dei Modicani, quella gestita nel territorio di Ragusa, possa vedere completati i lavori per la seconda vasca. Il termine previsto è il mese di febbraio. Da quel momento in poi tutti i Comuni potranno conferire in quel sito. Resta, però, la gravità di una situazione, così come era stata delineata a chiare lettere un po’ da tutti negli ultimi giorni, che lascia intravedere un futuro ad ostacoli sul fronte ambientale. Ecco perchè la riunione tenutasi in Prefettura è servita, in qualche modo, a sciogliere alcuni nodi, fermo restando, però, che la difficoltà complessiva nella gestione della problematica dovrà essere passata sotto al setaccio da tutti gli organi competenti. L’Ato ambiente, allo stato attuale, gestisce le tre discariche e dunque dovrà cercare di risolvere, per quanto possibile, le anomalie che si verificano. Anomalie che potrebbero avere delle ricadute pesanti sulla gestione del settore rifiuti nel contesto ibleo. Ecco perchè la risoluzione dell’assetto al vertice dell’Ato ambiente era ritenuto, da più parti, da frange del centrodestra e dell’intero centrosinistra, di fondamentale importanza. Fin quando l’Ato non potrà contare sui propri organismi di vertice regolarmente insediati, la gestione di talune problematiche sarà sempre approssimativa. L’elezione del nuovo Consiglio di amministrazione, prevista per sabato 7 luglio, dovrebbe finalmente permettere l’attuarsi di quella fumata bianca che non solo i rappresentanti istituzionali ma soprattutto la collettività iblea attende con ansia. Intanto, il 9 luglio prossimo, a partire dalle 18,30, il Consiglio comunale di Scicli si terrà eccezionalmente presso la discarica di San Biagio. A deciderlo la conferenza dei capigruppo consiliari, per porre al massimo dell’attenzione la questione ambientale in provincia. Scicli non è più disponibile infatti ad accettare ulteriori ampliamenti della vasca in esercizio, mentre resta aperto il tema del recupero e della bonifica del sito, dove non sono stati ancora installati i tubi per la captazione dei biogas.
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