di Redazione
Il tumore alla mammella è la prima causa di morte fra le donne, ma per le pazienti, che scoprono troppo tardi di essere affette dalla devastante malattia, oggi la ricerca scientifica mette a disposizioni armi terapeutiche in grado di colpire direttamente il tumore. È il caso del carcinoma mammario Her2 positivo, forma particolarmente aggressiva di tumore al seno (1520 per cento di tutti i carcinomi mammari), per il quale gli oncologi hanno da qualche tempo a disposizione alcuni farmaci ”intelligenti” in grado di fare la differenza nella vita delle pazienti. Il farmaco biologico pertuzumab disponibile in Classe C(nn), per esempio, ha dimostrato di avere la capacità di interferire positivamente col recettore Her2 e che, associato al già noto anticorpo monoclonale trastuzumab ed alla chemioterapia, riduce del 34 per cento il rischio di morte nelle pazienti con tumore metastatizzato. Ma gli screening restano l’arma migliore per battere il cancro. Consentono, infatti, di diagnosticare sempre più precocemente la malattia, permettendo agli oncologi di intervenire sul tumore fin dai primi stadi ed aumentando la possibilità di guarigione. (segue)
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