Fa specie, sapere che per questa spiaggia la Bandiera Blu è arrivata solo quest'ann
di Redazione


Ispica – Sarà il fascino delle dune. O il ginepro coccolone che le ricopre, e ricorda a ogni sguardo il “Divorzio all’italiana” e quell’ultima corsa.
O sarà la spiaggia, immensa; larghissima, pulita. Sarà per una combinazione di tutto questo, se Santa Maria del Focallo è uno splendore.
Anche in pieno agosto, pure sotto l’assalto dei vacanzieri del frigobar selvaggio: non c’è niente da fare, nonostante tutto rimane un posto speciale.
Fa specie, sapere che per questa spiaggia la Bandiera Blu è arrivata solo quest’anno. La rincorreva da tanti anni, l’amministrazione comunale di Ispica; tutti i requisiti erano a posto, mancava solo la raccolta differenziata, che è partita nel 2010 e che ha finalmente permesso al tanto desiderato vessillo blu di sventolare anche sui tredici chilometri di questo lembo di Sicilia. Che sembra Africa e ha una storia antica che si intreccia ancora, nei ricordi degli anziani, con l’Operazione Husky del 10 luglio 1943; avendo la pazienza di percorrere tutto il Viale J.F. Kennedy, fino quasi al confine con il territorio di Pachino, si può anche scorgere -poco valorizzata, purtroppo – la lapide che ricorda il sacrificio dei soldati canadesi sbarcati qui, durante la seconda Guerra mondiale.
“Qui ritrovano ancora ordigni inesplosi – racconta Angela, una turista che è solita villeggiare nei pressi del villaggio di Marispica – l’anno scorso hanno addirittura chiuso un tratto di spiaggia per bonificarlo (nel giugno 2010, ndr). E’ stata per tutti anche un’occasione per riflettere su quanto successo su questa spiaggia dove noi turisti veniamo a rilassarci e che in passato è stata scenario di una pagina così drammatica della nostra storia”.
I tempi sono diversi; adesso, in questa strana estate 2011, le battaglie sono quelle per la civiltà spicciola, contro la noncuranza e la maleducazione della gente, che rovina quanto di bello la natura ha voluto regalare a questo posto.
Sono le piccole lotte di tutti i giorni; per salvaguardare l’ambiente e la serenità dei turisti, soprattutto stranieri, che scelgono Santa Maria del Focallo per le loro vacanze.
Quanto nuoce all’immagine di una località turistica, per esempio, il comportamento aggressivo di un volontario della Protezione Civile di “guardia” al punto informativo Bandiera Blu, che davanti agli sguardi esterrefatti dei turisti impedisce con inspiegabile arroganza a noi cronisti di intervistare e fotografare i bagnini e persino di farci rilasciare dichiarazioni dalla responsabile della Pro-Loco?
Per la cronaca: solo l’intervento telefonico immediato del gentilissimo Salvatore Nigito, capo di gabinetto del sindaco di Ispica, ha fatto rientrare nei ranghi l’esagitato e ci ha permesso di portare a termine il nostro lavoro.
Ma solo chi ha qualcosa da nascondere si permette di cacciare i giornalisti in maniera aggressiva, ed è per questo che ci permettiamo di suggerire all’Amministrazione di prestare maggiore attenzione agli operatori che si occupano di relazioni con il pubblico in questa località.
Una volta arrivati sull’arenile, l’amarezza per l’inspiegabile trattamento ricevuto passa all’istante: i giovani bagnini di turno in torretta sono entusiasti -anche loro- della spiaggia e della stagione.
Ci indicano i segni lasciati dai trattori, a testimonianza dell’attenzione che viene rivolta all’arenile, che immancabilmente viene rastrellato ogni mattina per tutti i tredici chilometri di costa e confermano un trend di turismo in netta crescita rispetto all’anno precedente, quando la località non era ancora Bandiera Blu.
A poca distanza dalla torretta, Antonio e Katiuscia, lui napoletano e lei originaria di Rosolini, ma emigrati in Germania, sono a dir poco felici: “Veniamo a Santa Maria del Focallo da anni” raccontano praticamente all’unisono ” e mai come questa volta abbiamo trovato mare pulito e spiaggia splendida. Complimenti al Comune di Ispica”.
L’entusiasmo è certamente giustificato, ma a uno sguardo più approfondito, i problemi saltano fuori. E vero è che le dune, ovviamente, non possono essere pulite dai trattori, ma non è ammissibile che per questo motivo vengano trascurate e lasciate sporche, soprattutto nella parte retrostante, dove la gente è purtroppo libera di posteggiare, campeggiare con tende e camper e accendere fuochi fin sotto le macchie di acacie.
E la gente, si sa, non brilla certo di senso civico: la cosa pubblica non è di nessuno, e così le magnifiche dune diventano covo di spazzatura, per usare un eufemismo. La pensa così anche Guido Pitino, emigrato a Biella ma nativo di Ispica, che si lamenta dell’inciviltà dei villeggianti e dei turisti che scendono in spiaggia al mattino e non riportano indietro la spazzatura, abbandonandola sotto i cespugli. Lui fa una scenata al giorno agli incauti inquinatori, ma “Non è che posso fare tutto io, alzate la voce anche voi”.
Procedendo verso est, si arriva al resort Borgo Rio Favara, che al secondo anno di attività ha registrato una stagione da ricordare. Tutto esaurito fino al 10 settembre. “La gente è stata attirata dalla Bandiera Blu, certamente” spiega il vice direttore Luca Fossati, che ci accoglie con gentilezza e nordica efficienza “ma è vero che noi abbiamo clienti che sono già venuti l’anno scorso e hanno deciso di ritornare, perché una spiaggia così bella non si trova facilmente. E i servizi funzionano. La nostra clientela è composta al 70% da siciliani di altre Provincie, e al 30% di nordici; vengono quasi tutti in macchina e non vivono da reclusi dentro il resort; anzi, girano in lungo e il largo la provincia di Ragusa, e tornano ogni sera entusiasti. Noi, dal canto nostro, collaboriamo con il Comune di Ispica per molte iniziative. E in questa stagione di turismo in affanno, posso dire che siamo in controtendenza”.
Si prosegue lungo la spiaggia, controllando le docce, tutte perfettamente funzionanti e nascoste in capanne integrate nel territorio: i bagni pubblici, però, immancabile e imprescindibile criterio bandiera blu, sono praticamente introvabili. Su un arenile di questa lunghezza e ampiezza, il numero dei servizi per garantire adeguata vivibilità dovrebbe essere di almeno dieci.
E mentre la giornata volge al termine, osserviamo una scena a dir poco surreale. Il furgone della ditta Dusty, incaricata della raccolta differenziata in spiaggia, per qualche misterioso motivo che non ci viene rivelato, attraversa tutto l’arenile passando praticamente in acqua, in mezzo alla gente, che rimane giustamente basita. Molti fotografano, qualcuno lancia improperi contro il guidatore. Santa Maria del Focallo, questa perla di bellezza, ci saluta così, ed è un peccato.
La Sicilia
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