Sempre più gente si rivolge all'esorcista e non allo psichiatra
di Irene Savasta

Casi di possessione demoniaca in aumento. Può sembrare paradossale in un’epoca in cui sono ormai note le malattie mentali il risorso ad esorcista eppure i dati relativi all’Italia parlano chiaro: il numero delle persone che ricorre all’aiuto di un esorcista è triplicato in poco tempo. Gli esperti del settore parlano di almeno mezzo milione l’anno. Il diavolo è così: ci sono momenti in cui rimane fuori dalle ere e momenti in cui la sua presenza sembra più viva che mai, come in questo periodo, visto che il fenomeno è in forte impennata. A Radio Vaticana Italia fra Benigno Palilla, dei Frati Minori Rinnovati ed esorcista palermitano di lungo corso, dichiara che il fenomeno è crescito “Perché è cresciuta la quantità di persone pronte a recarsi dai maghi, dalle fattucchiere, da chi legge le carte ed i tarocchi. Così facendo si apre la porta al demonio. E alla possessione”.
Fra Benigno è un antesignano della formazione per i sacerdoti-esorcisti. E’ stato lui a far nascere a Palermo gli incontri di aggiornamento che oggi hanno la benedizione della Conferenza episcopale siciliana e che quest’anno si svolgono fino al 24 febbraio. La formazione permanente è fondamentale nella lotta contro il maligno e questo fra Benigno lo sa: “Un esorcista autodidatta va incontro sicuramente a degli errori”, tanto da auspicare un periodo di praticantato, come tutti i professionisti di qualunque setttore.
Non basta, insomma, che il vescovo nomini un sacerdote al ministero esorcistico ma il neo-esorcista dovrebbe affiancarne uno esperto, per imparare sul campo. Proprio come nel noto film “L’esocista”: Damien Karras, giovane gesuita, è affiancato dal più famoso ed esperto padre Lancaster Merrin.
Sul fronte della formazione e della conoscenza scende in campo a Roma anche l’Istituto Sacerdos dell’Ateneo Regina Apostolorum con un corso internazionale, il primo al mondo, su esorcismo e preghiera di liberazione, il cui obbiettivo “è quello di offrire una riflessione ricca ed articolata su un argomento a volte sottaciuto e controverso”. Dal 16 al 21 aprile si alterneranno esperti introdotti dalla lectio magistralis del card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, dedicata a Maria che contrasta il regno di Satana.
Tra i relatori ci sarà anche padre Cesare Truqui, allievo prediletto di padre Gabriele Amorth, secondo cui “la lotta contro il maligno, cominciata all’origine del mondo, è destinata a durare fino alla fine del mondo ma oggi siamo ad una fase cruciale della storia: molti cristiani non credono più alla sua esistenza, vengono nominati pochi esorcisti e non ci sono più giovani preti disposti ad imparare la dottrina e la pratica di liberazione delle anime”.
Il satanismo, questo lo dobbiamo riconoscere, è sempre esistito, sin dalla notte dei tempi. Da un punto di vista strettamente sociologico, e quindi tralasciando gli aspetti religiosi, gli studiosi tendono a dividere il satanismo in diverse categorie. Le più interessanti, in quanto coinvolgono il maggior numero di adepti, sono due: l’approccio definito “razionalistico”, ovvero quando Satana rappresenta tutto ciò che è contrario ai valori del cristianesimo e si tende perciò a giustificare l’egoismo, la lussuria e l’avidità con il “satanismo”. Ma la categoria che più spaventa gli studiosi è quello “acido”, ovvero quello giovanile: satana, per molti giovani, rappresenta la trasgressione e spesso si riuniscono in “sette” che inneggiano al demonio con bislacchi riferimenti alle messe sataniche, prove di forza e segni che dovrebbero essere riferiti a satana, come il pentacolo o il caprone. In realtà questo è il satanismo più pericoloso, perchè è un modo come un altro per sfogare violenza e insoddisfazione personale. L’esempio più famoso di satanismo acido è quello legato ai fatti di cronaca che sconvolsero il nord Italia accaduti per mano delle cosiddette “Bestie di Satana” che altro non erano che un gruppo di giovani eccitati da droghe e prove di coraggio. Per i loro efferati delitti, neanche Satana li perdonerà.
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