Allo Spazio Degustarte a Ragusa, dal 4 febbraio
di Pasquale Bellia
Ragusa – A Pozzallo fotografia è sinonimico di Assenza fotografi. Fotografi da generazioni. Massimo – con il fratello Antonio, odierni eredi di questa mirabile passione – è cresciuto tra bobine di celluloide per pellicole e sali di neuton per sviluppo e si è alimentato della stessa passione che fu del nonno, dei genitori, dei fratelli.
La mostra, che Massimo Assenza inaugura a Ragusa dal titolo perentorio quasi decretante “sbarchi”, affronta per immagini un tema testimone di un fenomeno del nostro tempo. In questi ultimi decenni lo Sbarco ha occupato le cronache locali e ha condizionato il vivere sociale dell’isola. I migranti, che sbarcano nelle coste siciliane, portano tutti un comune carico di angoscia e di speranza, che limpidamente si leggono nei ritratti di Massimo Assenza.
I visi sfigurati dalla fatica, dai tratti segnati e sofferenti.
Gli occhi pieni di grumi di salsedine, solidificata nelle paurose notti di viaggio.
Le espressioni tratteggiate da una mimica di spavento per l’incognita che a loro il futuro riserverà.
I patimenti e le certezze lasciate al porto di partenza, le speranze delegate tutte a un viaggio e allo sbarco cui affidare l’aspettativa di una modalità esistenziale migliore.
Sono segni inequivoci di un disagio notevole.
Questo stato dell’anima si percepisce nelle foto di Massimo Assenza.
Ammassi di persone private di ogni decoro umano, cercano in terra straniera, nuova possibilità per il loro futuro. Massimo Assenza – con delicatezza e sensibilità – effettua le prese sorrette da quell’occhio assoluto che solo il fotografo possiede, senza strumentalizzare la difficoltà di quel prossimo dolente. Il fotografo tratta i soggetti con grande rispetto, tralasciando il clamore del reportage che deve fare a tutti i costi notizia. Le scene tutte sono pervase da un’imbarazzante silenzio. Non viene proferita parola. Solo i gesti e le azioni in afflizione si intuiscono, nel loro lento volgere verso una difficile legalità.
Eppure, in quella sconvolta atmosfera, il fotografo, – cerca, con predilezione estetica – il ritratto femminile dai lineamenti armonici, dalla pelle ambrata di assoluta omogeneità, di un’espressione che con la drammaticità della scena, appare incongrua. Altre volte cattura addirittura un gesto di contentezza, quasi di felicità per un pericolo scampato, per un desiderato rilancio alla vita.
Mai la luce è tagliente dalle ombre chiuse e dure, sempre feconda ed affettuosa nel modellare i soggetti, nel riportare con grande emotività ed amorevolezza lo stato di mani che implorano soluzione a bisogni primari. Lo stato, fuori dal nostro tempo presente, di chi sa attendere. Di chi sa aspettare e aspetta per ore e per giorni, che qualcuno si accorga della loro superstite esistenza.
Chissà quanti di quei volti, coagulati per sempre in uno scatto fotografico – dopo il rito del riconoscimento – sono diventati degli invisibili. Naufraghi in terra straniera, catturati da un nuovo inesprimibile dolore.
Chissà quanti non sono giunti al cospetto dell’obiettivo attento di Massimo Assenza e si sono inabissati in quel canale. Sepoltura d’acqua irrequieta, che tutto inghiotte in un oblio crudele.
Mostra fotografica
Massimo Assenza – SBARCHI
4 febbraio – 5 marzo 2011
Spazio degust ARTE
Via Vittorio Veneto 120 – Ragusa


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