Sbarco di Sampieri, verrà la morte

Scicli – “…e avrà i tuoi occhi ” Scriveva un indimenticabile Pavese.

Stamattina la morte ha avuto lo sguardo perso di tredici persone che credevano di fuggire verso un mondo migliore portando con loro, ben chiusi nella cassaforte del cuore, mille progetti, le ansie di chi le ha viste partire, gli ultimi sguardi degli affetti che le hanno incoraggiate, su un barcone di fortuna, a sfidare il mare aperto dell’esistenza, protagoniste, prima e dopo la partenza, di un dramma non ancora investigato e scritto.

In questi giorni ci chiederemo e ci chiederanno conto delle loro vite. Poi, magari, dopo l’onda della commozione e le lacrime della pietà, questa disperata invasione farà un altro naufragio nelle carte della giustizia ordinaria.

I morti saranno un nome o neppure quello.

Ma la mia coscienza d’Uomo non può tacere davanti a tanto dolore!

Prima della mia fede in un Dio che sarebbe potuto intervenire e avrebbe potuto salvare, è la mia stessa natura che si ribella e grida, che s’interroga sull’utilità di un’ennesima tragedia del mare.

Non sono discesi, questi uomini, nel gorgo “muti” ma per noi, per la nostra indifferenza sì.

Perché distratti da un frainteso benessere, eravamo troppo lontani per sentire le loro strazianti grida di aiuto. 

Foto Bartolo Trovato

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