L’assessore al ramo Piero Armenia ha squarciato il velo su un sistema che, fino al 2022, avrebbe funzionato secondo logiche tutt’altro che trasparenti.
di Gabriele Giannone


Modica – Una scena ormai ricorrente, quasi da copione: il Comune indice una gara per la scerbatura, una ditta partecipa e si aggiudica il lotto, ma nel giro di pochi giorni rinuncia al servizio. Non si tratta di un caso isolato: almeno due episodi simili si sono verificati nel giro di poco tempo, con altrettante imprese che hanno preferito sfilarsi, lasciando la città in difficoltà e l’amministrazione comunale con più interrogativi che certezze.
In consiglio comunale qualche giorno fa, l’assessore al ramo Piero Armenia ha squarciato il velo su un sistema che, fino al 2022, avrebbe funzionato secondo logiche tutt’altro che trasparenti. Per anni, sotto la giunta Abbate, la gestione del verde e della scerbatura è stata affidata direttamente e fiduciariamente alle stesse ditte, sempre le solite. Le gare? Sì, ma di facciata. I ribassi? Anche consistenti – tra il 50% e l’80% – ma poi, alla cassa, le imprese ricevevano l’intero importo pattuito, come se di ribasso non si fosse mai parlato.
Una prassi che oggi l’assessore Armenia denuncia pubblicamente. “Abbiamo cambiato le regole del gioco, rompendo con gli schemi del passato – ha dichiarato in aula – Ora si procede solo con gare ad evidenza pubblica, aperte a tutti, per garantire trasparenza e legalità.”
Dal 2023, infatti, l’amministrazione Monisteri ha abbandonato gli affidamenti diretti, puntando su gare attraverso il MEPA, il portale nazionale degli appalti pubblici. Una rivoluzione sulla carta. Nella pratica, però, qualcosa continua a non tornare. Le aziende che partecipano sono spesso le stesse del vecchio sistema, ma con una strategia diversa: offrono ribassi minimi (intorno all’1%) e poi si ritirano dopo l’aggiudicazione.
Strategia o boicottaggio? Cosa c’è dietro questo comportamento? Perché partecipare a una gara per poi rinunciare?
Il sospetto è che si tratti di una manovra per bloccare le gare, ostacolare la concorrenza o, peggio, costringere il Comune ad affidamenti d’urgenza, magari tornando – di fatto – a quella vecchia prassi “temporanea” che la nuova amministrazione ha cercato di superare.
In un caso, la vicenda ha assunto contorni ancora più preoccupanti: un furgone di una delle ditte vincitrici è stato danneggiato, con tanto di denuncia per atti intimidatori. Un segnale inquietante, che lascia intendere quanto sia complicato oggi, a Modica, garantire l’ordinaria manutenzione del verde pubblico senza inciampare in resistenze, pressioni o peggio ancora.
L’assessore Armenia appare determinato a mantenere la linea della trasparenza e della legalità, ma il sistema sembra opporre una resistenza silenziosa ma efficace. Tra intimidazioni, fughe strategiche e apparenti boicottaggi, il rischio è che a farne le spese siano i cittadini, con marciapiedi invasi dalle erbacce e una città che fatica a tenersi pulita.
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