di Redazione


Catania – Feroce. Mena giù fendenti senza esitare il Magnifico: “Le sedi decentrate sono un sacrificio cui teniamo”, dice riferendosi a Siracusa e Ragusa Antonino Recca, “ma pur sempre un sacrificio”.
“Non apriremo nuovi corsi, il Ministero ci invita a fare sistema fra Catania e Palermo, non è pensabile che si inaugurino nuovi corsi nelle sedi decentrate.
Piuttosto, leggiamo con piacere sulla stampa del tenativo delle sedi decentrate di avviare nuove interlocuzioni con altri atenei. Ben vengano”.
Il benservito al presidente del Consorzio Universitario di Ragusa Giovanni Mauro è freddo, glaciale.
E poi uno stoccata: “Entro due anni dovremo presentare bilanci sani, e questo vale anche per le sedi decentrate”.
Il Report di Demopolis
I piu’ insoddisfatti dell’universita’ in provincia di Ragusa sono gli studenti della facolta’ di giurisprudenza. Ma anche dalle altre facolta’ i commenti non sono esaltati.
Complessivamente il 48% degli studenti intervistati ha una valutazione negativa della presenza universitaria a Ragusa. Alla domanda si ritiene soddisfatto, nel complesso, delle strutture e deis ervizi erogati nelal sede universitaria di Ragusa? Il 44 % ha detto abbastanza, l’8 % molto, il 42% poco e il 6% per niente. Un risultato che dunque deve far riflettere sui reali servizi da migliorare o da erogare per far cambiare queste percentuali.
Non tutti si lamentano. Ci sono anche validi punti di forza. Il primo e’ la didattica la cui qualita’ e’ stimata positivamente dal 67% degli intervistati. Il 65% ritiene le facolta’ ragusane a misura di studente, e anche il decentramento e’ valutato positivamente, cosi’ come la competenza dei docenti. Scendono le percentuali sulla qualita’ delle strutture, 21%, sull’aderenza dei corsi alle opportunità di lavoro nel tessuto produttivo locale, 21%, anche se il dato sale al 56% per gli studenti di agraria che evidentemente in una delle province piu’ agricole d’italia riescono a trovare maggiori sbocchi professionali. Dati piuttosto bassi sulla qualita’ dei servizi logisti e dei laboratori.
Non mancano i punti di debolezza. Il primo e’ tutto da ascrivere ai non facili rapporti tra l’Universita’ di Catania e il Consorzio Universitario. L’84% degli studenti intervistati vede proprio in queste difficolta’ l’incertezza sul futuro della presenza della propria facolta’.
Ritornano poi le carenze di attrezzature e laboratori, l’assenza di opportunita’ culturali e di confronto, fino a critiche piu’ profonde riguardanti anche una scarsa motivazione dei docenti in trasferta. Dati da cui adesso, Consorzio e Universita’, dovranno ripartire, ascoltando almeno una volta le opinioni degli studenti.
Rapporti tesi fra teneo e Consorzio
Si preannuncia un’altra fase di conflittualità tra il Consorzio universitario e l’Ateneo di Catania. La proposta del rettore (due soli corsi di laurea magistrali dal 2010-2011) non è ritenuta accettabile, anche a fronte di un ridimensionamento delle richieste economiche (tre milioni e 900 mila euro invece di sei milioni). Ragusa non intende rinunciare ai percorsi di studio completi di Agraria e Lingue, né tantomeno vuol mettere in discussione la presenza della facoltà di Giurisprudenza.
E così sono stati riallacciati i contatti con altre università, già avviati ai tempi del braccio di ferro della scorsa primavera. In via Dottor Solarino, si continua a ritenere eccessiva la somma di quasi quattro milioni per due corsi di laurea e, soprattutto, non si intende prendere in considerazione l’ipotesi di un ridimensionamento dell’offerta formativa. Il sacrificio della facoltà di Medicina è ritenuto più che sufficiente. Si pensa, anzi, a potenziare la presenza universitaria in provincia. L’avvio della facoltà di Scienze politiche, decentrando un corso di Messina, è ritenuto solo un primo passo. Questa facoltà diverrà operativa dal 2010-2011, ma già quest’anno gli studenti potranno sostenere gli esami, iscrivendosi al corso di laurea in servizio sociale. Già a partire da questo anno accademico potrebbero, invece, essere attivati dei master di secondo livello che il Consorzio universitario intende realizzare insieme con importanti partner («Telecom Algerie», «Enel Greenpower», «Adapt centro studi Marco Biagi», «Veneto Nanotech», Cisl Sicilia, Università di Venezia, Napoli e Nova Gorica). Si tratta di dieci master che sono stati sottoposti all’attenzione della Regione.
Il rettore ha dato tempo al Consorzio sino al prossimo 15 ottobre per individuare i due corsi di laurea da attivare dal 2010-2011. I tempi sono stretti, ma a Ragusa non sembra esserci fretta nel comunicare la risposta.
Di questo si è anche discusso nel corso della seduta del consiglio d’amministrazione del Consorzio universitario che si è riunito ieri a Ibla. Tra le misure che sono state approvate, c’è anche il rinnovo dell’accordo con la Banca agricola. Questo passaggio, apparentemente di ordinaria amministrazione, consentirà al Consorzio universitario di onorare l’impegno con il rettore, versando entro il 30 settembre la seconda rata (un milione e 700 mila euro) del contributo relativo al passato anno accademico.
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