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02/03/2008 18:47

Scicli, il nuovo libro fotografico di Luigi Nifosì

di Redazione

Pubblichiamo alcuni stralci dei testi che accompagnano il nuovo libro fotografico di Luigi Nifosì, edito dal Giornale di Scicli e che sarà presentato il 28 marzo.
Dall’introduzione di Ray Bondin (delegato UNESCO):
“Le foto di Luigi Nifosì, soprattutto le vedute aeree di questo volume, ci aiutano oggi ad apprezzare molto di più la città e il suo territorio che nella sua intera estensione raggiunge il mare. Noi siamo abituati a guardare i luoghi e monumenti dal punto di osservazione che ci offre la strada. Ma è pur vero che la sceneggiatura barocca richiede anche una vista dall’alto per potere ancor di più apprezzare la grande capacità dei nostri antenati nel pianificare gli spazi:  le architetture, che sono state sempre ammirate come una sorta di preghiera verso il cielo, sono osservate stavolta dal lato del Divino”.
 
Dal testo di Paolo Portoghesi (Architetto, Storico dell’arte, Urbanista):
Osservando la città dall’alto vien fatto di pensare a quella  schiera di ombre, architetti, capomastri, costruttori, muratori, scalpellini, ferrari, falegnami, che hanno offerto nei secoli il loro lavoro  perchè la valva della conchiglia si riempisse di pensiero e di amore, trasformati in quella cosa ammirevole che chiamiamo città, che non è solo una sommatoria di case, di strade e di monumenti ma comprende in sè, inscindibile, la comunità dei viventi  e consente, cosa meravigliosa, l’incontro e il dialogo  tra generazioni lontane nel tempo ma  tenute insieme, come gli alberi di una foresta dalle comuni radici che affondano nella terra .

 

Dal testo di Paolo Nifosì (storico dell’arte)

“Il bellissimo libro di Luigi Nifosì, con immagini riprese da un inedito punto di osservazione, un elicottero, ci narra visivamente questa storia, ci consente di capire meglio la città e questa parte della Sicilia. E’ la sua un’indagine analitica che scandaglia i quartieri urbani fornendo una lettura della città e del suo territorio dove protagonisti sono i simboli del potere e delle classi egemoni, le stratificazioni sociali e la storia di lungo periodo, il potere militare e quello della chiesa, le evidenze del nucleo originario e quelle della sua espansione lungo gli ultimi secoli, una città che il Carioti simbolicamente legge come un’aquila ad ali aperte, posta dentro una conca tra valloni e altipiani aspri e asciutti”.