Giudiziaria
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02/07/2020 20:06

Sciortino ucciso con due fucilate

Dubbi che si tratti di mafia

di Redazione

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Sciortino ucciso con due fucilate
Sciortino ucciso con due fucilate

 Vittoria – L’autopsia sul corpo di Orazio Sciortino, l’ex collaboratore di giustizia ucciso lunedì sera in contrada Cappellaris sullo strada provinciale Vittoria-Santa Croce Camerina, ha confermato che i colpi fatali sparati da un fucile sono stati due. Lo hanno raggiunto al collo e alla schiena. Il medico legale Giuseppe Algieri che ha eseguito l’autopsia si è riservato di presentare la sua perizia entro 60 giorni. Intanto gli agenti del Commissariato di Vittoria e della Squadra Mobile di Ragusa coordinati dal pm Gaetano Scollo continuano a sentire diversi testimoni per ricostruire le ultime ore di Orazio Sciortino e individuare il movente di quest’uccisione. Il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica indetto dal prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza, ieri sera ha fatto il punto sullo stato delle indagini dell’omicidio di Orazio Sciortino ed ha escluso al momento “che lo stesso sia riconducibile ad una matrice della criminalità organizzata mafiosa, in considerazione delle modalità di esecuzione e dello scarso spessore criminale attuale della vittima”.

Sciortino, cinquantenne, pur non essendo un elemento di vertice del clan mafioso, con le sue dichiarazioni aveva contribuito a ricostruire alcuni delitti di mafia tra cui la strage di San Basilio di Vittoria del 2 gennaio 1999 che causò cinque vittime. Era da tempo fuori dal programma di protezione.

La pista che al momento gli investigatori del commissariato di Vittoria e della Squadra Mobile di Ragusa, sembrano privilegiare è quella di un regolamento di conti tra la manovalanza locale per la spartizione di qualche ‘bottino’ relativo a furti o rapine. Orazio Sciortino, personaggio sempre borderline, era stato arrestato dai carabinieri quattro mesi fa per diversi furti nelle campagne del ragusano, insieme ad altri due vittoriesi Giovanni Iudice, 54 anni, ed Emanuele Garofalo, di 39 anni. E proprio a partire da quest’ultimo arresto gli investigatori sembrano escludere la matrice mafiosa dell’agguato.