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30/04/2008 00:09

Scooteristi, parla il comandante Nifosì

di Redazione

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“Nessuno sinora ha colto il vero problema del fenomeno degli scooteristi che impennano su una ruota, ed è nel senso di illegalità diffuso che essi interpretano”.

Il comandante della polizia municipale di Scicli, Franco Nifosì, è amareggiato per le reazioni che in città ha avuto la vicenda del diciassettenne che si mostrava su Youtube, ripreso dal videofonino di alcuni amici, mentre percorreva quattro chilometri di strada provinciale tortuosa e ricca di curve, impennato su una ruota sola.

“Il dato rilevante non è solo o tanto il rischio per l’incolumità e la salute degli scooteristi e di chi ha l’avventura di incrociarli durante questi numeri di guida spericolata, il dato da cogliere è nella cultura dell’illegalità che questi giovani manifestano. Cosa possiamo aspettarci da loro tra dieci anni? La guida spericolata a bordo delle moto è l’anteprima di qualcosa di ben più grave, l’attività del delinquere. Chiaramente il mio non è un auspicio, ma una paura, che si basa però su fondati elementi di esperienza”.

L’organico della polizia municipale fa i conti con diversi problemi. Il personale contrattista svolge solo diciotto ore settimanali di servizio, caso unico in provincia. In tutti gli altri comuni iblei il personale contrattista in forza alla polizia municipale svolge trentasei ore di servizio.

Intanto, la comitiva di amici del ragazzo coinvolto nello show dell’impennata per quattro lunghi, interminabili, chilometri, ha rimosso domenica mattina il video da Youtube, e ha pubblicato una sorta di video provocatorio, in cui vengono passati in rassegna decine di scooter truccati, con marmitta e motore maggiorati, che scorrazzano per le strade di Scicli. Una sorta di autodenuncia, quasi a dire “tutti colpevoli, nessuno colpevole”, che la dice lunga sul sentimento che pervade i giovani centauri.

Fatto increscioso, i primi a notare l’esistenza di questi “pericoli pubblici” sono i turisti, che restano sconcertati alla visione di tanta spericolatezza: a Scicli c’è chi sorpassa a destra, quasi nessuno indossa il casco, molti hanno la moto smarmittata e rumorosissima, e di sera, dopo le nove, in pieno centro storico, iniziano i raid di quelli che corrono in piazza Italia contromano.

Una piaga sociale, all’attenzione delle forze dell’ordine già da qualche anno, ma difficile, sino ad ora, da estirpare. Anche a causa della connivenza benevola dei genitori.