Ecco quel Cuore che ha tanto amato
di Lettera firmata

Invitandoci a venerare i resti mortali dei Martiri e dei Santi, la Chiesa
non dimentica che, in definitiva, si tratti di polvere di ossa umane,
ma di ossa che appartenevano a persone visitate dalla potenza di Dio.
(Benedetto XVI Colonia, 18 Agosto 2005)
Scicli – La Santa di Paray-le-Monial è arrivata a Scicli ieri sera nel silenzio più assoluto, dove ad attenderla c’era solo una comunità parrocchiale, quando invece la Santa dell’Apostolato della Preghiera è conosciuta ovunque nelle nostre parrocchie. Chissà forse i presbiteri sciclitani hanno dimenticato l’insegnamento dato da Benedetto XVI a Colonia durante la Giornata Mondiale della Gioventù, oppure come il popolo ebreo: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
Dov’era tutto il clero di Scicli? Dov’erano le due Arciconfraternite? Dov’era tutto il Vicariato di Scicli mentre a San Giovanni Evangelista-Battista arrivavano solennemente i resti mortali sì, ma sempre di una santa. E’ logico che la venerazione di quattro ossa, ai preti Sciclitani non importa: non fanno fare carriera, non fanno soldi, non fanno prestigio politico, non denigrano le persone.
Scicli vanta di essere mariana, si affida al Cuore di Gesù nella Solennità relativa, si illumina d’immenso per il giorno pasquale, le ciaccare per il Santo Patriarca, i ceri votivi che si offrono all’Addolorata, le bottiglie d’acqua benedette per il Beato Guglielmo, le peregrinanti Canzoncine e le bancarelle per la festa Patronale. Ma la fede non è nulla di tutto ciò: è inutile organizzare convegni per il rinvenimento di un simulacro che ha orecchie e non sente, ha occhi e non vede, ha bocca e non parla; è inutile pianificare ritiri spirituali per le proprie comunità parrocchiali; è ancora inutile rievocare fatti storici intrisi di fantasie epiche e credenze popolari.
Quello che serve a Scicli è un volto nuovo: si, il Volto di Cristo; di un Cristo sofferente, di un Cristo che a Scicli si è persa in gran parte l’immagine Spirituale. Canta e cammina popolo di Scicli, invoca su di te una nuova Pentecoste affinché tu possa tornare ad essere testimone fedele, verace e luminosa del povero Cristo.
Igor Marco Garofalo
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