Una donna di umili origini e soprattutto di facili costumi
di Un Uomo Libero


Madrid – Cofia, dall’antico alto tedesco hupphja, cappellino che usavano le donne per adornare e raccogliere le capigliature, fatto anche di merletti , di varie forme e dimensioni.
Questo secondo il Dizionario della RAE (Real Academia Española). Un altro dizionario spagnolo precisa: adorno femminile che si pone in testa, di colore bianco e di piccole dimensioni, portato specialmente da infermiere, serve, cameriere, ecc.
In poche parole la cosiddetta “crestina”
Da qui il castellano escofiar: mettere una crestina in testa e di conseguenza escofiada la donna che porta la crestina.
Poiché a portar questo classico indumento femminile, erano una volta principalmente serve e cameriere, il termine siciliano “scuffata” vuole indicare una donna di umili origini e soprattutto di facili costumi, considerando il fatto che in epoche passate le infermiere erano reclutate in ambienti molto poveri e tra donne spesso emarginate e con un passato discutibile. Così pure si può pensare per le serve e le cameriere.
Il dizionario siciliano del Pasqualino non registra il termine “scuffata” però porta “scuffia o cuffia” col significato identico italiano di cuffia.
Sostanzialmente conferma la tesi precedente del dizionario della RAE.
Nella foto, Monica vitti, nel ruolo della scuffata, ne “La ragazza con la pistola”
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