Braccio di ferro tra lo “sceriffo” e l’esecutivo: “Scelta gravissima”
di Redazione

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha firmato un’ordinanza per “limitare al massimo assembramenti pericolosi in ogni ambito, privato e pubblico, e ridurre al massimo la mobilità difficilmente controllabile” come si legge nella nota. A tal fine il governatore ha deciso non solo di sospendere dal 16 al 30 ottobre di ogni attività didattica in presenza per le scuole primarie, secondarie e per le Università. Ma ha anche vietato ogni genere di festa sul suo territorio – civile o religiosa, in luoghi pubblici o privati, al chiuso o all’aperto – che includa invitati estranei ai conviventi. Non i congiunti, dunque solo parenti stretti senza amici e conoscenti. Stoppate anche le attività di circoli ludici e ricreativi e la vendita di cibo da asporto dopo le 21.
Ma è la chiusura delle scuole e il ritorno alla Dad a suscitare la reazione del governo. A cominciare a Giuseppe Conte: “Chiudere così in blocco la scuola non è la migliore soluzione”, secondo il premier. Più netta la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina: “Scelta gravissima, inaccettabile lasciare gli studenti a casa di fronte ai bassi numeri dei contagi nelle scuole, sono l’ultima cosa da chiudere”.
“Ritengo opportuno ricordare i dati a me comunicati dalla task force regionale – si difende De Luca. Oggi 15 Ottobre, i tamponi positivi registrati in Campania sono stati 1.127 su 13.780, pari all’8,1 % rispetto al 7,1% di ieri. Per quanto riguarda la scuola – ha precisato -, ecco i dati riferiti a Napoli e Caserta: Asl Napoli 1 contagiati 120 tra alunni e docenti; Asl Napoli 2 contagiati 110 tra alunni e docenti; Asl Napoli 3 contagiati 200 alunni e 50 docenti, con circa 70 casi connessi; Asl Caserta contagiati 61 tra alunni e docenti”. “Decine di questi contagi sono contatti diretti – ha sottolineato -, rintracciati attraverso il contact tracing”.
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