Il primo volo in giugno?
di Redazione


Comiso – Se l’Etna vomita cenere non si può stare tranquilli. Se Fontanarossa dovesse chiudere e si dirottassero i voli su Palermo l’economia di mezza Sicilia resterebbe paralizzata, oltre che per i viaggiatori sarebbe un disastro. Non possiamo pretendere che Sigonella ci spalanchi sempre le porte, quello è un aeroporto militare.
Lo scalo comisano è stato realizzato in parte come ringraziamento per avere ospitato nella vecchia struttura militare i kosovari in fuga dalla guerra, ma è stato anche pensato come facente parte con Fontanarossa dell’asse aeroportuale della Sicilia orientale. Ora si aspetta che quest’asse funzioni e serva a incrementare il turismo di una vasta area della fascia sud dell’Isola e a «proteggere» Fontanarossa in caso di forzata chiusura.
E’ tutto pronto, i banchi di accettazione, i bagni, la macchina del caffè, le poltroncine, ma una data precisa di apertura non c’è e non ci può essere perché per inaugurare un aeroporto non basta avere una pista e le strutture di servizio, ma ci vuole almeno un aereo che atterri. E siccome ci sono trattative in corso con parecchie compagnie, la trattativa più avanzata è quella con Air One, occorre prima di fissare una data di inaugurazione aver firmato un accordo per l’inizio dei collegamenti. C’è però una data approssimativa, e cioè fine giugno, «se non ci si mettono di mezzo altri ostacoli». E se fosse fine giugno ci sarebbe teoricamente tempo per sfruttare la stagione estiva fino a settembre e accogliere i charter che portano i turisti nei grandi villaggi a mare del Ragusano e servire, allargando il raggio, anche l’agrigentino, le zone sud delle province di Caltanissetta, Siracusa e Catania. Naturalmente ci saranno difficoltà perché la programmazione delle compagnie aeree avviene con un anno di anticipo.
Il sesto aeroporto siciliano, comprendendo anche Lampedusa e Pantelleria, è sostanzialmente pronto, anche i controllori di volo dell’Enav hanno completato il rodaggio e il pagamento del loro servizio è coperto per due anni dai 4,5 milioni stanziati dalla Regione. Ora bisogna trovare le risorse finanziarie per venire incontro alle richieste delle compagnie aeree, che sono interessate a Comiso, ma dietro finanziamento. «Siamo in dirittura di arrivo. Il nostro programma prevede – dice il presidente della Soaco, Rosario Dibennardo – che da Comiso partano due collegamenti low cost, uno con Roma e l’altro con Milano, e che a questi voli si aggiungano – alleviando il carico di Fontanarossa – i charter della stagione estiva che può durare anche 5-6 mesi. Il traguardo è quello di arrivare nel giro di un paio di anni a 500 mila presenze per rendere autosufficiente lo scalo, ma prima di entrare a regime la Soaco avrà bisogno di sostegni per non entrare in rosso fin dai primi passi. C’è stata di recente una affollata riunione di sindaci e di rappresentanti di Camere di commercio, di associazioni di albergatori e di enti locali delle province di Ragusa, Catania, Agrigento e Caltanissetta. E tutti si sono impegnati a contribuire. Verrà anche chiesta la possibilità di dare alla Soaco la tassa di soggiorno che gli albergatori debbono versare per ciascun cliente. Questi soldi saranno investiti nella promozione dello scalo e per incentivare i pacchetti turistici, ad esempio stai quattro giorni e ne paghi solo tre. Intanto il 18 maggio entreremo nel ciclo Airac per comunicare alle compagnie di volo che l’aeroporto di Comiso è aperto ai voli a partire da fine maggio. Non abbiamo solo trattative con Air One».
Non è certamente il momento migliore, ma un aeroporto che funzioni è uno strumento di progresso soprattutto per una provincia come quella ragusana che è l’unica a non avere un solo chilometro di autostrada. La realizzazione della strada a quattro corsie sta ritardando, sempre per carenza di risorse, ma almeno a questa provincia virtuosa diamole l’aeroporto. E se poi il governo di Roma si renderà conto dell’importanza strategica di Comiso l’ideale sarebbe di caricare sul Tesoro le spese dei controllori di volo e liberare i 4,5 milioni congelati per il pagamento del servizio radar.
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