di Redazione
Trasferire le serre a monte della litoranea, per favorire la riqualificazione della fascia trasformata a ridosso delle dune e sanare la ferita urbanistica che vede serre e ombrelloni giustapposti a trenta metri dalla distanza.
E’ uno degli argomenti al centro del dibattito politico a Scicli in vista della scadenza dei vincoli del Piano regolatore generale e della revisione del Prg nella nuova legislatura che prenderà il via tra due mesi.
Per fare ciò servirà aiutare gli imprenditori agricoli a riposizionare le aziende, a trasferirsi dalla fascia trasformata che è a ridosso delle dune delle nostre spiagge alle zone collinari, dove è possibile optare per le colture idroponiche, ad alto rendimento produttivo.
Ciò al fine di favorire la riqualificazione di tutta la fascia costiera, in vista di una più coerente fruizione turistica.
In soccorso di queste nuove previsioni potrebbe arrivare il Piano Paesaggistico Provinciale. Si tratta chiaramente di processi lunghi, che richiedono un grande sforzo di progettazione urbanistica, e grande condivisione.
La contiguità tra le serre, in passato anche il bromuro di metile, gli anticrittogamici e quant’altro, con i bagnanti che prendono la tintarella è tema che prima o poi dovrà essere affrontato. Come? Intanto, concedendo volumetrie per realizzare attività turistico ricettive a quanti decidano di riconvertire la loro attività, da agricola in turistica, o di spostare a monte, in terreni che si trovano sopra la litoranea le loro colture, approfittando in tal senso delle opportunità offerte dalle produzioni idroponiche. La coltivazione “indoor” ha conosciuto una rapida evoluzione. Si è passati infatti dalla coltivazione classica in terra alla coltivazione fuori terra ovvero su substrati inerti (privi di nutrimenti). In questo tipo di coltivazione la pianta non assorbe i nutrimenti dal substrato ma direttamente dalla soluzione nutritiva (acqua con fertilizzanti in soluzione) che viene fatta circolare attraverso un sistema di irrigazione. Molte aziende agricole ormai utilizzano questo strumento tecnologico per coltivare le piantine di pomodoro lungo la fascia trasformata di Scicli. Ciò consente in qualche misura di prescindere dal terreno sabbioso e vicino al mare per ottenere produzioni di qualità. Ragion per cui si può pensare ad avviare una stagione di riconversione economica della fascia trasformata che non riguarda solo Scicli, ma l’intero territorio che va da Licata fino a Pachino.
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