Cronaca
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06/10/2009 00:59

Sfratti alle case popolari, c’è chi si incatena

di Redazione

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Ragusa – Da martedì sera, i primi sfrattati dello Iacp di Ragusa, Graziella e Sebastiano Solarino, vivono in un camion. Hanno rifiutato di accettare una sistemazione temporanea che era stata prospettata loro dall’assistente sociale del Comune, e hanno deciso di trasferirsi nell’unico mezzo di proprietà che possiedono, cioè l’autocarro con cui il capofamiglia svolge la sua attività di raccolta del ferro vecchio. Dal gennaio del 2008 la famiglia Solarino aveva occupato abusivamente un alloggio popolare, al lotto 57 di via Cesare Terranova, una casa di 50 metri quadrati, formata da un soggiorno, un cucinino, un bagno e una camera da letto. Una casa piccolissima e non in ottime condizioni, che martedì si è trasformata nel simbolo di una lotta che dura da mesi, fra abusivi e Iacp, e che nasconde storie di degrado sociale, economico e di profonda emarginazione.

L’Istituto autonomo delle case popolari di Ragusa ha fatto eseguire il primo sfratto nel capoluogo, facendo intervenire un ufficiale giudiziario e due funzionari, che per tutta la giornata, dalle 8 di martedì mattina sino a sera, sono stati collaborati dalla Polizia, dai Carabinieri e dai Vigili del Fuoco.


Il presidente Iacp Cultrera difende la linea della legalità

 

“L’operazione di sfratto coatta di martedì è stata portata a termine grazie alla collaborazione del Prefetto di Ragusa, Dott.ssa Francesca Cannizzo, del Questore, Dott. Giuseppe Oddo, del Dirigente della Digos, Dott.ssa Tumino, del Dott. Terranova e di tutti gli agenti impiegati, – afferma il presidente Iacp – che hanno responsabilmente portato a termine l’operazione, garantendo l’ordine e la sicurezza pubblica, consentendo che lo sfratto coatto avvenisse in un clima di distensione. A loro va il mio personale e sentito ringraziamento. Debbo sottolineare, purtroppo, che all’operazione di oggi – prosegue Cultrera – ne seguiranno altre sino a quando non sarà ripristinata la legalità in tutti gli alloggi popolari della provincia. Chi sta fuori dalla legge non può vantare alcun diritto perché provoca non solo un danno all’Istituto, ma lede i diritti di coloro che, avendone i requisiti previsti, attendono da tempo l’assegnazione di un alloggio popolare. Questo Consiglio di Amministrazione – afferma Cultrera – intende perseguire gli obbiettivi che si è proposto, i quali rappresentano l’unica garanzia per tutti i cittadini nell’interesse anche della collettività e dell’Istituto. E’ tempo di dire basta non solo agli abusivi, che provocano un danno all’istituto e alla collettività. Ma anche a tutti quegli assegnatari morosi contro i quali l’Istituto sta provvedendo – conclude il presidente dello Iacp, Giovanni Cultrera – ad adottare i conseguenti provvedimenti di sfratto”.