Un finanziamento del Viminale
di Redazione


Vittoria – Saranno presto avviati i lavori di recupero dell’edificio ex Ferrotel. Finanziati tre anni fa tramite l’“Obiettivo convergenza 2007- 2013” predisposto dal Ministero dell’Interno. L’edificio, su due piani, è stato realizzato negli anni ’50 ed era destinato ad ospitare gli uffici e gli alloggi dei dipendenti e degli operai delle Ferrovie dello Stato. Oggi l’immobile è del Comune e sarà restaurato perché possa essere destinato a centro polivalente, ma soprattutto un centro al servizio degli immigrati, che fungerà da punto di riferimento per chi arriva, da straniero, nel paese.
Il progetto è stato redatto da un gruppo di professionisti di Palermo. I lavori sono stati aggiudicati alla Edilvincent di Maletto. “Purtroppo- hanno detto il Sindaco, il suo vice, Filippo Cavallo e l’assessore ai Lavori Pubblici, Angelo Dezio- sono passati tre anni dalla concessione del finanziamento, ma non è stata colpa del Comune, che ha adempiuto ad ogni atto richiesto. Le cause del ritardo vanno ricercate nel lungo e complesso iter, predisposto dal Ministero dell’Interno quale ente erogatore, per garantire trasparenza e legalità”. “Il progetto parte nel 2000- ha aggiunto Dezio-. Va ricordato che abbiamo ottenuto il finanziamento grazie al supporto del Consorzio Valle dell’Ippari”. “Il contratto di appalto- ha aggiunto il sindaco Nicosia- è stato firmato mercoledì 23 aprile scorso. Mi auguro che la ditta aggiudicataria sia seria, capace e competente come lo è stata quella che ha realizzato i lavori di Via Cavour e che ringrazio per ciò che ha fatto e per come l´ha fatto. ”.
Tante, all’indomani della presentazione del progetto già finanziato, le polemiche sollevate dalle opposizioni ed i timori manifestati dai residenti e dai titolari di attività commerciali nella zona che erano però stati subito rassicurati dal primo cittadino: l’edificio non diventerà in alcun modo un dormitorio per immigrati, ma sarà un centro di alloggio temporaneo e di integrazione, che verrà gestito da padre Beniamino Sacco, nell’ottica dell’integrazione sociale e solidale.
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