Fino al 30 settembre
di Redazione


Scicli – Partecipazione all’inaugurazione dell’installazione artistica “Sicilia Bedda e Confusa”, avvenuta mercoledì 31 luglio alle ore 18:00, nella Chiesa di Santa Teresa a Scicli. L’opera è stata realizzata dai giovani corsisti del ass. Culturale GoArt di Scicli, sotto la guida dell’ artista Gabriela Costache e Simona Giugliano, e con il patrocinio del Comune di Scicli. Presenti all’inaugurazione anche il Sindaco Mario Marino e l’Assessore Gianni Falla, che hanno rivolto parole di apprezzamento e gratitudine ai ragazzi e a tutto il team per aver dato vita a un progetto così potente e significativo.
Sicilia Bedda e Confusa non è soltanto un titolo: è un manifesto d’identità, una riflessione collettiva sulla bellezza e la complessità della Sicilia di oggi. Un’opera che nasce da un desiderio profondo: raccontare l’isola attraverso lo sguardo delle nuove generazioni, con tutte le sue contraddizioni, le sue tensioni, le sue fragilità e la sua inesauribile forza poetica. È un mosaico vivo, in movimento, dove ogni frammento è un pezzo di verità, ogni colore una possibilità, ogni sguardo un’interrogazione. La Sicilia qui non è raccontata in modo lineare, non viene ordinata o semplificata: si mostra in tutta la sua ambiguità, nella sua bellezza che non vuole compiacere, e nella sua confusione che non disorienta, ma apre.
“Bedda” e “confusa”: due parole che dicono tutto. Da un lato la sensualità della terra, dei volti, delle tradizioni, dei profumi antichi. Dall’altro le sue ferite ancora aperte, i conflitti sociali, il passato che preme sul presente, la modernità che stenta a farsi spazio. Ma è proprio da questa tensione che nasce la forza dell’opera. È in questo spazio instabile che i giovani artisti hanno trovato la loro voce. Hanno saputo trasformare la confusione in linguaggio, la frammentazione in espressione, il caos in mappa. Hanno abitato l’identità senza irrigidirla, l’hanno messa in discussione con coraggio, con amore, con verità.
All’interno della Chiesa, lo spettatore viene accolto da un’atmosfera sospesa. Il percorso non è lineare: è un invito a perdersi, a lasciarsi attraversare. Al centro, una figura enigmatica ci guarda. Non grida, non minaccia, ma interroga. È fredda, affascinante, quasi magnetica. Uno specchio forse. Una presenza che racchiude tutto il mistero e la forza della Sicilia stessa. Un simbolo di trasformazione, ambiguità, resistenza.
Questa installazione è frutto di molte mani, molte voci, molte visioni. È un’opera collettiva, ma soprattutto un atto d’amore. Un omaggio a una terra che non si può rinchiudere in definizioni nette, che sfugge ai cliché, che cambia forma continuamente. Una Sicilia che non si mette in ordine, ma si lascia attraversare. Che si guarda, e si lascia guardare. Bellissima. E confusa. Come tutte le cose vere…
L’opera sarà in esposizione fino al 30 settembre 2025
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