di Redazione
(AdnKronos) L’indagine ha permesso di accertare come alcuni fornitori, sfruttando illecitamente il regime fiscale che regola i passaggi di beni tra paesi appartenenti all’Unione Europea, hanno acquistato da un fornitore di Madeira (Portogallo) e poi commercializzato sul territorio nazionale ingenti quantitativi di prodotti hitech, senza versare l’iva. Il meccanismo è noto come “frode carosello” e prevede la presenza di società cosiddette “cartiere” amministrate da soggetti prestanome che oltre a vendere i propri prodotti ad un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato, speculando sul mancato versamento dell’iva, consentono una indebita detrazione da parte dell’acquirente compiacente. Il risultato è, da un lato, un ingente danno alle casse dello Stato e, dall’altro, una “distorsione” degli equilibri del mercato e delle regole sulla concorrenza.Nello specifico, la società controllata ha acquistato da quattro imprese coinvolte nell’illecito traffico prodotti ad un prezzo particolarmente vantaggioso, con risparmi anche del 25%. I due imprenditori arrestati oggi gestivano di fatto le società “cartiere” coinvolte.
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