Cronaca
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01/10/2020 17:38

Sicilia, il doppio dei ricoverati rispetto alla media italiana

Il monitoraggio della Fondazione Gimbe

di Redazione

Sicilia, il doppio dei ricoverati rispetto alla media italiana
Sicilia, il doppio dei ricoverati rispetto alla media italiana

Da oltre 9 settimane i numeri confermano la crescita costante della curva epidemica. E, insieme ai casi, continuano a crescere i ricoverati con sintomi che, nella settimana dal 23 al 29 settembre, sono stati 444 in più rispetto a quella precedente, ovvero oltre il 17%. Ma a preoccupare è anche la percentuale di positivi rispetto ai tamponi effettuati, che supera il 3%.

E’ quanto emerge dal nuovo monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, che afferma: «Servono misure urgenti per non mandare in tilt i servizi sanitari regionali». E a rischiare ora sono soprattutto quelli del Centro-Sud Italia.

In particolare, nella settimana 23-29 settembre, rispetto alla precedente, si rileva un ulteriore incremento nel trend dei nuovi casi (12.114 rispetto a 10.907, in crescita dell’11%) a fronte di un lieve aumento dei casi testati (+2,4%). Sul fronte degli ospedali, i pazienti ricoverati con sintomi passano da 2.604 a 3.048, quelli in terapia intensiva da 239 a 271 (+13%), i decessi passano da 105 a 137 (+30%). Inoltre, in alcune Regioni, la percentuale dei casi ospedalizzati è molto superiore alla media nazionale del 6,6%: Sicilia (11,1%), Lazio (10,2%), Liguria (9,6%) Puglia (9,2%).

Da metà luglio a oggi i nuovi casi settimanali sono aumentati da 1.400 ad oltre 12.000, con incremento del rapporto di positivi rispetto ai casi testati passato da 0,8% a 3,1% e con punte attuali del 6,4% in Liguria e del 5,4% in Campania. “L’aumento del rapporto positivi rispetto casi testati – precisa il presidente Gimbe Nino Cartabellotta – conferma una circolazione più sostenuta del virus e lascia intravedere le prime criticità in alcune Regioni, rendendo indifferibile un potenziamento della capacità di testing». Il progressivo incremento dei casi attualmente positivi, conclude, «inizia a determinare dapprima segni di sofferenza del sistema di tracciamento e di sovraccarico ospedaliero, in particolare nelle Regioni del Centro-Sud».