di Redazione

Palermo, 23 gen. “La Sicilia ha bisogno di innovazione. L?innovazione è la materia prima della crescita, il centro di ogni strategia di sviluppo e in Sicilia innovativi possono semplicemente essere il funzionamento normale dell?amministrazione, il rispetto delle scadenze, il raggiungimento degli obiettivi, il merito come criterio guida e la trasparenza. Non c?e’ via d?uscita dalla crisi senza crescita e dunque senza innovazione. Il resto è confusione, ammuina. Capisco che nella situazione difficile, e per taluni disperata, che stiamo vivendo, e di cui non si vede la fine, la demagogia possa essere una facile tentazione”. Cosi’il Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone nel suo discorso in aula. “Il riscatto passa soprattutto dalla nostra capacità di essere Regione reinterpretando ruoli e funzioni dice E? evidente che la Sicilia, più che il resto del Paese, sta attraversando una condizione drammatica: la pubblica amministrazione non assume e il privato licenzia. La base economica si restringe”. “Il rapporto Svimez 2013 sull?economia del Mezzogiorno, in tal senso, è impietoso: la crisi continua. Negli ultimi cinque anni il Pil del Mezzogiorno è crollato del 10% snocciola dei dati Nel solo 2012, in Sicilia la flessione è stata del 4,3%. In netta riduzione anche i consumi delle famiglie meridionali e siciliane in particolare. Crollati anche gli investimenti con un peso determinante dell?industria (47%) che rende bene la dimensione epocale della crisi. In questo contesto, a conferma della gravità della situazione, la perdita in 5 anni di 560mila posti di lavoro al Sud. A chi è già disoccupato, si aggiunge anche chi attualmente gode di ammortizzatori sociali, ma che domani andrà a ingrossare le file dei non occupati: nella sola Sicilia oltre 157mila persone”. E ancora: “Come si risolve tutto questo? Con il lavoro serio, quotidiano e con una strategia di scelte anche dolorose, ma chiare. La democrazia si fonda sull?equilibrio dei poteri: Governo, Parlamento, Magistratura. A questo aggiungo, come già faceva Tocqueville: la stampa che e’ per eccellenza lo strumento democratico della libertà’. Ogni volta che uno di questi poteri trascende siamo fuori da un sistema di democrazia”.
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