Attualità
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21/09/2010 20:43

Signori, la Tac

E' al Busacca, e funziona

di Redazione

Meteo: Scicli 31°C Meteo per Ragusa

 Scicli – Massimo Russo, ex magistrato, in atto assessore alla sanità della regione Siciliana, lascia tutti di stucco quando mostra di conoscere i commenti dell’ormai defunto Sciclinews: “So che qui prendono in giro l’on. Ragusa, chiamandolo Orazio La Tac, e quindi non potevo sottrarmi dal dotare il Busacca della Tomografia Assiale Computerizzata”.

Sulla Tac nuova di zecca in dotazione da qualche giorno al Busacca c’è una piccola traccia di sangue. Pasquale Granata, direttore sanitario dell’Asp 7 di Ragusa, fa notare il particolare a un operatore: “Dottore, l’abbiamo usata fino a un minuto fa, per una paziente”.

 

La Tac c’è e funziona.

 

A Scicli, dicono, non c’è più l’ospedale. 

 

C’è un Pta, un presidio territoriale di assistenza.

 

L’assessore Russo è caustico: “A furia di fare ospedalini il sistema era andato in default, abbiamo disboscato la sanità siciliana da tanti interessi estranei alla salute dei cittadini”.

Senza rianimazione, senza cardiologia, il Busacca non era un ospedale.

 

E ieri se ne è celebrato l’allegro funerale.

 

Russo si arrabbia: “Non sopporto i giornalisti che fanno le prefiche e che giustificano con i lamenti il loro stesso esistere”. 

 

Vietato piangere al funerale. 

Del resto, lo stesso Pd, che di funerale aveva parlato in un documento, non c’è. 

Non c’è a protestare, a issare striscioni contro Russo. 

 

Nessuno protesta  a Scicli. 

Troppo imbarazzante, del resto, vedere l’ex sen. Gianni Battaglia, seduto, lunedì mattina, a Ragusa, accanto allo stesso Russo.

Il segnale è chiaro: “Ragazzi, il Pd è il nuovo socio di maggioranza di Raffaele da Grammichele, al funerale non si piange”. 

La Tac è arrivata nel giorno in cui alla tabella ospedale hanno sostituito quella del Pta.

E ha voglia il sindaco Venticinque di ricordare a Gilotta che il suo predecessore Fulvio Manno aveva incaricato lo storico Uccio Barone di scrivere un tomo per raccontare i primi cento anni del Busacca, compiuti nel 2008. 

 

I primi e gli ultimi. 

 

 (Redazione)

 

 

 

Modica. Sit in di protesta dei precari della sanità. Incontro fugace con l’assessore Russo

Modica – L’avevano annunciato e l’hanno fatto.

L’occasione dell’inaugurazione del reparto “Hospice” all’Ospedale Maggiore, ha dato modo ai lavoratori precari dell’Asp per l’annunciato un sit in di protesta davanti al nosocomio. 

Hanno atteso l’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, prima davanti all’ingresso principale del nosocomio, poi presso la sala riunioni, con cartelli provocatori a iosa. “Stimolato” dall’on. Riccardo Minardo, che lo accompagnava, l’assessore si è fermato all’esterno per un confronto con gli interessati.

E’ stato il segretario generale della Cgil, Giovanni Avola, a chiedere la revisione della pianta organica. “La invitiamo – ha detto il sindacalista – a prestare attenzione al documento che andrete ad approvare a Palermo.

Ci sono di mezzo tanti posti di lavoro. Secondo noi questi provvedimenti metteranno in difficoltà l’Asp sul fronte assistenziale. C’è un forte ritardo nell’attuazione dell’attività territoriale che impatta con la progressiva deospedalizzazione, non compensata con l’implementazione dei servizi territoriali, il peggioramento dell’offerta sanitaria, con ricadute sui cittadini e sugli operatori” La stabilizzazione del personale precario da anni impegnato nelle attività dell’Asp ed il recupero dei fondi contrattuali scippati ai lavoratori ( i lavoratori dell’Asp di Ragusa sono i peggio pagati d’Italia) sono stati gli altri punti sottoposti a Russo.

“Prendo impegno ufficiale – ha replicato l’assessore – di valutare attentamente la situazione che mi avete esposto. La pianta organica che ci è stata proposta dall’Asp deve ancora essere visionata ed approvata. Noi non vogliamo licenziare. Ci saranno dei concorsi per oltre 2 mila posti. Oggi il problema non è salvaguardare il posto a Modica o a Ragusa, il problema è salvaguardare il posto di lavoro”.

Intorno alle 17 è stato inaugurato l’Hospice destinato a 10 malati terminali che saranno collocati già da oggi, compreso un malato terminale di aids. “Non ci sarà il classico taglio del nastro – ha spiegato il direttore sanitario e responsabile della struttura, Piero Bonomo – per rispetto di coloro che saranno ricoverati nella divisione”. In realtà, se non fosse una struttura “triste”, come l’ha definita ieri qualcuno, si tratterebbe di un reparto moderno, accogliente e funzionale. (Rosario Cannizzaro)

 

 

 Una banca regionale del sangue. Russo apre centro di eccellenza a Ragusa

«Le forbici le utilizziamo non per operare tagli come qualcuno ci accusa, ma per inaugurare cose buone per la sanità a cominciare dall’eccellenza della Banca regionale per gli emocomponenti di gruppo raro». L’assessore regionale alla sanità, Massimo Russo, ieri mattina a Ragusa ha inaugurato un’eccellenza del Servizio di Medicina Trasfusionale dell’Asp di Ragusa, diretta da Piero Bonomo. È la seconda banca delle emazie rare in Italia (l’altra è a Milano) e la terza in Europa considerato che l’altra è a Parigi.

«Con un finanziamento di 500.000 euro (a Milano con le stesse apparecchiature è costato oltre due milioni di euro) concesso dalla Regione all’Asp – ha ricordato ieri mattina il dottore Piero Bonomo – si è realizzato in sette mesi un potenziamento della tipizzazione estesa con tecnologia micro array delle emazie e delle piastrine dei donatori periodici e si è creata un’area di stoccaggio dedicata alle emazie congelate. Con l’istituzione della banca regionale si potranno dare delle risposte concrete al soddisfacimento del bisogno trasfusionale per i pazienti alloimmmunizzati di tutta la Sicilia ed oltre. Perchè – ha detto Bonomo -la trasfusione è un trapianto e ci può essere il rigetto».

Il Servizio Trasfusionale di Ragusa esegue da diversi anni la tipizzazione estesa dei donatori. Negli anni sono stati tipizzati in maniera estesa 3.700 donatori per 19 antigeni. Ciò ha consentito di creare una riserva di donatori di gruppo raro e di emazie congelate risolvendo numerosi problemi di compatibilità pretrasfusionale. Bonomo ha raccontato che proprio il 17 settembre è stato risolto un caso in Abruzzo con sangue della banca di Ragusa. Ragusa è stata scelta anche perchè l’Avis di Ragusa rappresenta il 30% in Sicilia della raccolta di sangue e l’80% per le piastrine. Numeri che sono stati snocciolati dal presidente dell’Avis, Giovanni Di Martino. Perchè a Ragusa – come ha ricordatoil Vescovo Monsignor Paolo Urso cresce sempre la «cultura del dono».

È stato un soddisfatto manager dell’Asp, Ettore Gilotta, ad introdurre i lavori dell’inuagurazione-convegno, che hanno visto anche la presenza di Giuliano Grazzini, direttore generale del Centro nazionale Sangue, e di Attilio Mele, direttore del Centro regionale sangue. «Oggi vi abbiamo voluto raccontare – ha detto Russo – la storia di un metodo nuovo. Noi siamo pronti sempre all’ascolto. Ci hanno sottoposto il progetto ed in sette mesi abbiamo fatto tutto. Anche questo è il sintomo del cambiamento della sanità. In due anni abbiamo fatto grandi cose ed abbiamo fatto capire che cambiare si può e non siamo più il Paese dei gattopardi». Da parte sua Gazzini ha annunciato che si vuole completare la banca degli emocomponenti di gruppo raro e si sta portando avanti un progetto per trovare altre sedi che abbiamo dei parametri alti.

Ragusa è al quarto posto, ma da oggi sicuramente ha scalato delle posizioni considerato che è centro di eccellenza da Roma in giù. Presenti all’inaugurazione i rappresentanti delle isituzioni locali ed i deputati Riccardo Minardo e Pippo Digiacomo.