Cronaca
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06/08/2025 16:18

Simona Cinà, i genitori tre ore dai pm per raccontare tutto della vita privata

Sentito anche l’ex fidanzato. Ma l’ipotesi principale rimane quella del malore.

di Redazione

Bagheria, Palermo – Simona Cinà in queste ore viene passata ai raggi X: lo è la sua vita con ogni dettaglio che può diventare fondamentale per dare il prima possibile una spiegazione alla sua morte e lo è il suo corpo, sottoposto ieri ai primi esami radiologici in vista dell’autopsia. I carabinieri della compagnia di Bagheria e il sostituto procuratore di Termini Imerese Raffaele Cammarano non tralasciano alcun aspetto e ieri hanno sentito per oltre tre ore i familiari della ventenne pallavolista morta la notte fra venerdì e sabato scorsi nella piscina di una villa a Bagheria in provincia di Palermo dove stava festeggiando le lauree di due suoi amici.

La pista più accreditata rimane quella del malore, ma va accertata la causa, soprattutto cosa ha portato un’atleta di vent’anni a finire in fondo a una piscina dopo aver ballato e giocato per tutta la notte. In serata al policlinico di Palermo sono stati eseguiti i primi esami propedeutici all’autopsia in programma domani mattina. Un tassello fondamentale sul fronte delle indagini. La salma della giovane è stata sottoposta a una Tac e a radiografie per accertare la presenza di fratture o emorragie interne. Da quanto filtra gli esami radiologici e la tomografia assiale non sono bastati, tanto che è stata disposta anche una risonanza magnetica.

L’anatomopatologo Tommaso D’Anna domani dovrà dare una prima risposta su come è morta Simona. È annegata o è finita sul fondo della piscina già morta. Si capirà dalla presenza di acqua nei polmoni. Fra 45 giorni poi arriveranno i risultati degli esami tossicologi e istologici. A tutti gli accertamenti partecipa il perito nominato dalla famiglia.

Gli inquirenti hanno voluto rassicurare di persona i familiari che si stanno facendo tutti gli sforzi per arrivare in tempi brevi alla verità, poi hanno voluto conoscere dai parenti tutti gli aspetti della vita di Simona. «Ringraziamo i carabinieri e la procura per l’incontro che è stato molto utile. Speriamo di avere delle riposte dall’autopsia, non possiamo fare altro che aspettare», ha detto Gabriele Cinà, fratello maggiore di Simona al termine dell’incontro.

I familiari di Simona Cinà sono arrivati in auto con gli avvocati Gabriele Giambrone e Davide Carnese. Oltre a mamma Giusy e papà Luciano, c’erano la sorella Roberta, il fratello Gabriele e la cugina Gabriella. Dopo lo scetticismo delle prime ore, la famiglia Cinà è uscita rassicurata sul fatto che gli inquirenti non stanno tralasciando alcuna pista. Tant’è che la convocazione della famiglia è stata fatta proprio per scandagliare la vita di Simona, le abitudini, gli amici che frequentava. Accanto al fratello ieri pomeriggio c’era la cugina Gabriella, anche lei ex pallavolista. «Simona era una ragazza splendida, era per me una persona molto importante — racconta — Parlavamo spesso di pallavolo, perché anche io ci ho giocato. E degli studi perché lei amava tanto i libri, come la sorella».

Sempre ieri i carabinieri hanno ascoltato un ex fidanzato di Simona, Francesco Tilotta, con cui la pallavolista ha avuto una relazione di tre mesi nel 2022. «Aveva due cieli negli occhi — ha detto prima di entrare in caserma — Mi sono fatto mille ipotesi in testa ma non mi spiego come sia potuto succedere». Sono stati gli avvocati di famiglia a chiedere che venisse ascoltato. Negli ultimi mesi aveva ripreso a frequentare Simona come amico.