di Redazione

È finita. L’ultima roccaforte socialista, di sinistra e di governo è caduta a suon di fermi e arresti. Alle prime luci dell’alba, Ottaviano del Turco, ex sindacalista della Cgil –fu a fianco di Luciano Lama in quota Fiom nella segreteria nazionale del sindacato più rosso d’Italia – ex segretario del Partito Socialista –nominato al posto di Benvenuto, dopo aver organizzato la fuga in Tunisia di Bettino Craxi – viene catturato dagli uomini della sua ex guardia, quella della finanza, poiché Ottaviano fu anche Ministro delle Finanze di un governo Amato. È uno dei 45 membri del Comitato nazionale per il Partito Democratico. Era, è stato arrestato. Fine di una storia nella storia. Fine del mito di un’equazione ideologica: governo rosso = efficienza e legalità. La favola del buon governo di sinistra s’era già finita alla pagina bilancio, da default, del Comune di Roma, una capacità amministrativa solo sbandierata e mai reale. Alla cultura della legalità invece è stato sacrificato un capretto, durante una cena, per la spartizione delle tangenti legati alla Sanità, in Abruzzo. «Plange, homo miser, plange incessanter peccata tua. Dele lacrymis malitias et miserias tuas, quia voluntate propria peccasti».
E se avesse ragione Berlusconi? Che i magistrati devono essere fermati e subito? E che non occorre perdere altro tempo? Arrestare un uomo con un curriculum vitae e un portafoglio politico di tutto rispetto come quello del Governatore Del Turco, è attacco frontale al cuore dello Stato, senza alcuna discriminazione. I giudici fanno davvero politica. È questa la triste conclusione. E la fanno con le armi vincenti di sempre, senza comizi, senza manifesti, senza V-day, senza Travaglio e senza Guzzanti, senza girotondi e mosca cieca e soprattutto senza vilipendiate di massa. Loro per arrivare al potere arrestano gli avversari e basta. A che serve votare? A nulla. E le opinioni della gente? Fesserie. Basta un collaboratore, un indizio, una telefonata intercettata -milioni di euro dei contribuenti spesi al mercato del controllo ambientale- qualche bugia, una soffiata, ed il gioco è fatto. Per poi scoprire che il teorema accusatorio, quasi sempre infondato, è stato preparato a tavolino, pronto a cadere al primo bagliore di Eos, l’alba di tutte le verità. Oggi un ex socialista, notate bene, ieri un ex democristiano, e i comunisti? Guai a toccarne uno. Loro sono gli angeli custodi della mondezza politica italiana. Loro sono gli aristocratici padroni del malaffare fatto bene. Il male, per i magistrati, è di tutt’altra natura. A firmare gli ordini di cattura di Del Turco e degli uomini della sua squadra di governo è la stessa persona che a metà degli anni ’80 oscura le televisioni di Berlusconi. Casualità? Non credo. È lo stesso gioco di sempre, giocato sulla stessa scacchiera di sempre. Una partita contro i partiti, iniziata nel 1992 dal pool fascista e “Dipietrista” di Milano e mai conclusa.
Già i comunisti, gli intoccabili. Loro sono già stati giudicati dalla storia e dalla gente. Loro sono quelli che hanno manifestato a Palermo per i cannoli andati a male del Senatore Cuffaro. Adesso protesteranno per le capre sacrificali delle tangenti abruzzesi? I comunisti sono quelli che a Scicli scoprono che un tubo emerge dall’acqua nel mare di Spinasanta dopo che la giunta ed il Sindaco che ha appaltato e collaudato l’impianto di rilancio e purificazione dei liquami è stata mandata in ferie forzate dal voto del 15 e 16 Giugno scorso. E si vantano di aver scoperto solo oggi, a pochi giorni dall’insediamento del nuovo governo di città, il mostro che taglia le vesti di Venere al meriggio e, l’acqua salata del mare di Bruca. Un anno fa la situazione era la stessa. Il tubo si sollevava e nessuno ne parlava. Intanto le farmacie del territorio curavano i nostri bagnanti con tonnellate di loperamide (Imodium), coadiuvante delle diarree. La causa? Chi lo sa. Nessuno ne parlava. C’è stata qualche denuncia di qualche bagnante. Analisi delle acque? Manco l’ombra. Questo è il buon governo e la cultura della legalità che i nostri compagni cremisi hanno lasciato scritto sulla sabbia della loro storia. Questi sono i comunisti di Scicli.
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