Attualità
|
03/05/2008 22:43

Socrathe. Mezzogiorno di fuoco, MPA

di Redazione

Riccardo, che avevamo lasciato alcuni articoli fa, alle prese con un Santo e la sua spada, arriva a Scicli in tarda mattinata. Il Sole sopra la cittadina bella era alto già da un pezzo. Da un bel pezzo. E che pezzo! Vabbuò..

La scrematura dei suoi grigi capelli è la stessa di sempre. L’abito, è dalla piega impeccabile. La camicia, trasuda amido da ogni asola di ogni bottone. Scende dall’auto. Sorride. Nulla è lasciato al caso. Il profilo barocco della Consolazione è ruffiano al suo bel portamento. Le porte della sezione del Mpa sono già spalancate. Gli amici lo attendono.

I fratelli di sangue, quelli che Riccardo dovrà ringraziare ad perpetuum per i 278 voti procacciati nelle 24 sezioni elettorali di Scicli -e duecentosettantotto voti son tanti, diciamolo- lo aspettavano già di buon mattino. Il popolo di Scicli è stato da sempre il Grande Elettore di Riccardo. E i voti del 13 Aprile lo hanno dimostrato. Un consigliere Provinciale, due consiglieri comunali, un portavoce, un direttivo, due transumanti già consiglieri, già comunali, sommano duecentosettantotto. Un peso elettorale schiacciante. Una macchina da voti impetuosa e devastante. Duecentosettantotto voti che hanno tracciato e segnano la rotta della vittoria, per Riccardo, e per il Movimento tutto. L’Mpa a Scicli è forza di governo. Ed i numeri sono dalla loro parte. Duecentosettantotto voti. E che parte!

Riccardo, ha l’obbligo di rendere grazie al popolo che lo ha eletto. Riccardo deve ricambiare il favore a Scicli che lo ha portato sulle spalle del trionfo da sempre. E Riccardo non aspetta tempo e ragioni. L’ingegneria emozionale dei baci e degli abbracci, cede il posto alla fredda logica, alla ragione dei contenuti.

Sono in tanti in quella piccola e calda sede di Santa Maria la Nova. Fa caldo. Troppo caldo.

L’incipt di Riccardo è risolutorio d’ogni vano dubbio: “Adolfo Padua è il vostro candidato a Sindaco”.

Le sedie iniziano ad agitarsi. Tremano i tavoli. Il sudore, nella saletta, scorre a fiumi. “Dovevo pur ringraziarvi dei duecentasettantotto voti del 13 Aprile”, continua Riccardo con una flemma ed un’oratoria impeccabile, “così, Rafaè, mi propone Adolfo, un vostro concittadino, un vostro amico, come unico nome utile nella corsa alle amministrative di Giugno in quota Mpa, ed io, fratelli cari, non potevo non accogliere Adolfo in mezzo a noi”.

Sguardi attoniti, pensieri confusi. La sala di Via Santa Maria La nova ospita così le parole di Riccardo. Qualche baffo sorride pure. Qualche altro baffo non è presente. un baffo intelligente.

Tutto il resto è triste, silenzioso, immobile.

Tutto fermo. Tutto, tranne l’anima delle sedie e dei tavoli della saletta che, come d’incanto, iniziarono a librarsi in volo, a rotear nel ciel, a volare.

È un miracolo? No! È mezzogiorno. È fuoco.

È mezzogiorno di fuoco: “Adolfo Padua è il vostro candidato a Sindaco”. È guerra.

                                                                                                                       Socrathe