di Redazione
Novanta giorni. Sono quelli di cui hanno bisogno i medici che hanno condotto l’autopsia sul corpo di Sonia Cannella, la ragazza morta sulla Scicli-Donnalucata dopo un volo di parecchi metri dal nuovo viadotto di contrada Cerasella. Stamattina, presso la camera mortaria del cimitero di Scicli, l’esame autoptico. Ad eseguire l’autopsia due docenti universitari, il professor Orazio Cascio e il professor Guido Romano.
L’esito del’autopsia si conoscerà tra 90 giorni. Rispetto a un procedura di routine, infatti, i medici, si sono riservati altri 30 giorni (i termini di norma sono di 60 giorni) per terminare l’esame tossicologico. Ieri a mezzogiorno la salma è stata consegnata ai familiari. I funerali sono fissati per domani alle 10 nella chiesa della Madonna di Fatima.
La città, intanto, non si è ancora ripresa dallo shock della notizia. Non si danno pace le amiche e i compagni che domenica sera hanno trascorso le ultime ore con Sonia, prima dell’ultimo saluto, un saluto diverso.
Di fine intelligenza, di grande cultura umanistica, Sonia amava la letteratura, e conosceva molto bene quella siciliana. Leggeva Sciascia. L’ultimo libro letto, quello che portava sul cruscotto dell’auto, prima della sua tragica fine, «L’uomo invaso» di Gesualdo Bufalino, quello in cui la morte viene definita come «il momento in cui finisce la memoria e finisce la speranza», che danno senso al nostro esistere. Un mesto pellegrinaggio oggi a casa di Sonia, in via Trinacria. Rabbia e dolore, l’incacacità di piangere, di sfogare il sentimento in tanti degli amici e delle amiche che di Sonia amavano l’ironia, la capacità di ridere su tutto. Domani alle dieci, il saluto silente di una comunità ancora incredula.
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