Il giornalista e scrittore, catanese di nascita, in una intervista al Foglio ha raccontato le sue difficoltà
di Redazione

È un addio doloroso quello che Giampiero Mughini, personaggio tv e giornalista catanese, deve affrontare: un tempo figura di spicco in televisione soprattutto nei programmi sportivi per il suo tifo sfegatato per la Juventus e nel Maurizio Costanzo Show, è oggi costretto a mettere in vendita la sua immensa collezione di libri, almeno 20 – 25 mila volumi. La ragione è una situazione economica complicata che non gli lascia altra scelta.
In un’intervista rilasciata al Foglio, Mughini che ha 84 anni, racconta un momento di grande difficoltà: «Non c’è più nessuno che mi propone un lavoro. Da quando sono stato male, hanno smesso tutti di chiamarmi».
Un’amarezza che si riflette anche nel rapporto con le amicizie, ormai “evaporate”, e nei risparmi, definiti “miserie”. L’unica soluzione è quindi vendere i volumi, una decisione che il giornalista definisce “una sofferenza indispensabile”.
La collezione di Mughini comprende pezzi di enorme valore culturale, con prime edizioni di autori come Pavese, Calvino, Campana, Gadda, Sciascia, Fenoglio, Pirandello, Bassani, Moravia, Bianciardi, Montale e Ungaretti. «Nella vita non ho saputo mettere niente da parte, tranne i miei libri”, confessa, ma aggiunge di voler conservare alcuni volumi a cui è particolarmente legato, come i tre libri rari di Italo Svevo, quelli di Umberto Saba – per il legame con Trieste, città a cui ha dedicato un libro – e quelli di Carlo Dossi, a cui sente di somigliare.
La vendita sarà accompagnata da un catalogo, così da mantenere un legame personale con i libri ceduti, firmandoli. «È un colpo al cuore, ma è una scelta necessaria», sottolinea Mughini.
Nonostante le difficoltà economiche, l’unico lavoro attuale per Mughini è la rubrica settimanale che scrive ogni martedì per il Foglio, attività che gli consente di mantenersi anche se con sacrifici, ironizzando su una «dieta intermittente che fa pure bene alla salute».
Anche sul piano personale la situazione non è semplice: «Ho avuto problemi di salute, ma ora sto bene», rassicura. Questo capitolo segnato da ristrettezze dà l’immagine di un uomo che affronta con dignità e sincerità un periodo complesso, segnato da lontananza dal mondo televisivo e da sfide quotidiane che lo costringono a rinunciare a passioni e ricordi preziosi come i suoi libri.
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