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29/11/2013 19:04

Sovrintendente shock: Il Pisciotto? Lo metta in sicurezza il Comune

Rimpallo

di Michelangelo Barbagallo

Meteo: Scicli 9°C Weather non aggiornato
Rosalba Panvini
Rosalba Panvini

Scicli – “La fornace Penna di Sampieri è, come tutti sanno, di più proprietari ed è un esempio vincolato e dunque tutelato di archeologia industriale. Devono essere i proprietari a metterla in sicurezza e se non lo fanno deve essere invece il Comune, non la Soprintendenza, a sostituirsi ai proprietari per ripristinare le condizioni di sicurezza. Dopo potrà rivalersi sui proprietari”.

Parola di Rosalba Panvini, soprintendente di Ragusa. Senza aprire polemiche e senza intervenire con un’entrata a gamba tesa, la soprintendente tenta però di chiarire, una volta per tutte, a chi spetta la competenza per un intervento che serva a mettere in sicurezza l’antica fornace Penna che, inesorabile, continua a cadere.

Nei giorni scorsi l’allarme era stato perfino lanciato su facebook con delle foto che ritraevano pezzi che erano caduti dalla ciminiera principale della vecchia fornace. Un allarme ribalzato facilmente anche in ambito istituzionale rispetto alla necessità di intervenire in qualche modo.

La soprintendente Panvini spiega comunque che deve essere il Comune ad imporsi con i proprietari: “La Soprintendenza ha già apposto un vincolo di tutela e dunque è già intervenuta in questa direzione. Scriveremo a questo punto al Comune di Scicli affinché avvii una procedura amministrativa che serva a sollecitare i proprietari ad intervenire in modo urgente. E’ comunque il Comune che deve fare l’ordinanza ed intervenire nel caso in cui i proprietari non lo facciano, facendo ovviamente poi pagare loro le spese degli interventi previsti. E’ un’archeologia industriale che va assolutamente tutelata”.

La Soprintendenza è pronta eventualmente a valutare ulteriori progetti posto che negli anni scorsi si parlò di un recupero che prevedeva l’attivazione della vecchia fornace come centro congressistico o come struttura ricettiva.

Le avverse condizioni meteo che hanno imperversato nelle ultime settimane lungo la fascia costiera hanno ulteriormente aggravato la situazione sgretolando alcune parti con il rischio di crolli più consistenti. C’è chi sostiene che si possa far intervenire direttamente anche la Regione per chiedere un finanziamento per intervenire in danno e in sostituzione, addebitando ai proprietari il costo dell’azione sostitutiva. E’ un esempio di grande interesse quello della fornace Penna che era di tipo tipo Hoffmann e si componeva di sedici camere disposte ad anello lunghe cinque metri e larghe tre e mezzo ciascuna. Il tiraggio forzato veniva esercitato da una ciminiera alta 41 metri e lo stabilimento era lungo 86 metri. Nella parte est (lunga 32 e larga 25 metri) era destinata al macchinario. La sala macchine ospitava due polverizzatori a martello, un’impastatrice ad eliche grandi, rifornita da elevatori a tazze, due laminatori con filiere per la produzione di gallette, laterizi forzati e tegole curve o coppi, una pressa a revolver per la produzione di tegole alla marsigliese, una pressa per la produzione di tegole di colmo.

 

 

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