Per il cantante un risarcimento di 6 mila euro
di Redazione
Roma – Il tribunale di Roma ha condannato a 6 mesi l’ex compagna di Alex Britti, accusata di interferenze illecite nella vita privata per aver spiato il cantautore in casa. La donna, secondo l’accusa, nel maggio 2022 “tramite apparecchio di videoregistrazione, dotato di scheda di memoria e collegamento internet per essere controllato da remoto, illecitamente si procurava notizie e immagini attinenti alla vita privata di Britti” all’interno della casa dell’artista.
Il giudice con la sentenza nel procedimento che vede Alex Britti parte civile ha disposto anche un risarcimento di seimila euro.
La vicenda risale al 2022. La donna avrebbe controllato cosa succedeva in casa Britti grazie a un apparecchio per il controllo a distanza dei bambini, un baby monitor, piazzato nel corridoio di casa. Secondo l’accusa la donna, tramite quelle immagini, cercava di raccogliere prove contro l’ex compagno, elementi utili per il processo civile sull’affidamento del figlio comune della coppia, di otto anni. Il figlio di Pravadelli e Britti è nato nel 2017, ma i due si sono lasciati due anni dopo. Una separazione che sulla condivisione del minore non trovava un accordo sereno. Ma raccogliendo le “prove” la ex compagna si è paradossalmente incastrata da sola. Perché quando nel corso del processo civile il materiale video è stato depositato il giudice, notando l’origine sospetta di audio e video, ha imposto il coinvolgimento della Procura. Da lì la denuncia dell’artista fino alla sentenza di oggi.
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