Attualità
|
07/06/2025 09:17

Spid, cosa cambia: quanto costa, chi deve pagare e da quando

A dover versare un canone annuo saranno solo coloro che hanno scelto di attivare la propria identità digitale con InfoCert

di Redazione

Lo Spid diventa un servizio a pagamento, ma non per tutti. A dover versare un canone annuo saranno solo coloro che hanno scelto di attivare la propria identità digitale con InfoCert. Non si tratta del primo identity provider ad adottare questa strategia: anche Aruba, nei mesi scorsi, ha smesso di erogare gratuitamente il servizio. A partire dal 28 luglio 2025, coloro che vorranno attivare o mantenere lo Spid con InfoCert saranno chiamati a pagare un canone annuo di 5,98 euro.

Spid a pagamento: cosa sta succedendo

 

L’azienda, parte del gruppo Tinexta, ha comunicato la novità agli utenti tramite email, sottolineando di aver offerto gratuitamente il servizio per un decennio, contribuendo alla diffusione della digitalizzazione nel Paese. «Per dieci anni abbiamo promosso l’accesso digitale ai servizi pubblici», si legge nella comunicazione ufficiale.

I cittadini non subiranno addebiti automatici, ma chi non intende pagare perderà l’accesso al servizio Spid fornito da InfoCert. Gli utenti che vogliono rinunciare possono farlo in due modi: inviando una Pec all’indirizzo revoca.spid@legalmail.it, oppure tramite raccomandata A/R all’indirizzo della sede amministrativa dell’azienda, a Roma. Per ulteriori informazioni e assistenza, è possibile consultare il sito ufficiale di InfoCert (www.infocert.it), accedere alla chat online o contattare il call center al numero 049 78 49 360.

Spid gratuito con Poste Italiane

 

In Italia si contano oltre 39 milioni di identità digitali attive. Più del 70% è gestito da PosteID, il provider collegato a Poste Italiane, che al momento continua a offrire il servizio gratuitamente.

Al momento, gran parte dei gestori Spid mantengono ancora la gratuità. Tuttavia, tra gli utenti cresce il timore che possa scatenarsi un effetto domino che porterà anche gli altri operatori ad adottare un modello a pagamento, trasformando quello che era nato come un servizio pubblico in un prodotto commerciale.