di Redazione

L’Associazione Culturale TELLURICA di Comiso (Rg) comunica che il 12 gennaio 2008 e il 16 febbraio 2008, presso il Teatro Comunale Naselli di Comiso,alle ore 21,30, si terranno rispettivamente gli spettacoli THE BLUE DOLLS (sezione musica) e LU SANTO GIULLARE FRANCESCO (Loft)
Sabato 12 gennaio 2008
THE BLUE DOLLS
Il Blue Dolls Trio nasce a Torino nel 2005. Il Trio è composto da Erika Celesti, soprano, Federica Pallante, soprano, e Viviana Dragani, contralto.
Le Blue Dolls sono accompagnate da una sezione ritmica formata da Paolo Volante (piano), Marco Parodi (chitarra), Riccardo Vigorè (contrabbasso) e Luca Rigazio (batteria).
Il repertorio delle Blue Dolls varia dagli arrangiamenti vocali anni ’40 stile Andrews Sisters a quelli italiani in stile Trio Lescano, ai brani anni ’50, stile The Chordettes.
Le tre Blue Dolls non sono soltanto cantanti, ma anche ottime ballerine jazz e tip-tap; per questo il loro spettacolo è un “All Sing, All Dance Show”, perfetto per i teatri.
D’altro canto il suono complessivo del gruppo è molto soft (il batterista suona esclusivamente con le spazzole e e utilizza solo rullante e charleston); questo fa delle Blue Dolls la soluzione perfetta per accompagnare feste e cene di gala.
Gli arrangiamenti vocali sono originali, scritti dal maestro Roberto Andriollo, tenore e trombonista che spesso è ospite del trio.
Dal loro debutto le Blue Dolls hanno suonato nei maggiori jazz club italiani, dalle Scimmie di Milano al JazzOnLive di Brescia, il Louisiana Jazz Club di Genova, il Cotton Club di Roma,
Il Trio delle Blue Dolls lavora anche nell’ambito di numerosi musical prodotti dalla Città del Jazz, come “Cotton Club”, “The Ghost of Charleston”, “Cartoonia”, etc.
Sabato 16 febbraio 2008
“Lu Santo Giullare Francesco”
di Dario Fo
con MARIO PIROVANO
Mario Pirovano, attento come sempre all’attualità ed ai suoi problemi, porta sulle scene il tema della pace e della guerra riproponendo l’opera di Dario Fo “Lu Santo Jullare Françesco”, in particolare il discorso di Francesco ai Bolognesi.
E’ la famosa “concione” del 1222, ricostruita da Fo sulla base della tradizione popolare, delle cronache e delle testimonianze dirette: non una predica moralistica ma un’affabulazione ironica, poetica, a volte sarcastica a mo’ dei giullari del tempo.
Era lo stesso Francesco, tanto diverso in realtà dall’immagine agiografica che ci è stata per secoli trasmessa, a definirsi “jullare di Dio”.
E questo proprio negli anni in cui l’Imperatore Federico II promulgava un editto contro i “Jugulatores” considerandoli buffoni osceni! Afferma Dario Fo: “Della giullarata Francesco conosceva la tecnica, il mestiere e le regole assolute. Sappiamo da un gran numero di storici che il santo “jullare” non teneva mai prediche secondo la convenzione ecclesiastica, anzi, rifiutava l’andamento del sermone; non ne seguiva i canoni, lo svolgimento e la catarsi morale a conclusione. Iniziava sempre con un ribaltone.” Sappiamo pure che cantava, recitava, si muoveva con tutto il corpo, braccia, gambe, piedi, suscitando divertimento ma anche commozione fra i presenti.
Il 15 agosto 1222 Francesco si trovava a Bologna, dove era stato invitato a tenere un’orazione sul tema che stava più a cuore in quel momento ai Bolognesi: la guerra, che di nuovo era esplosa contro gli Imolesi con il suo seguito di crudeltà, stragi e distruzione. Francesco sceglie di rivolgersi ai presenti con una “concione giullaresca”, una predica basata sull’ironia, che fa ricorso al particolare linguaggio dei giullari fatto di lombardo, siciliano, umbro e napoletano, inframmezzato da vocaboli latini, spagnoli e provenzali comprensibile in ogni dove.
Informazioni .
Associazione Culturale “TELLURICA”
Via Delle Azalee,6 Comiso (Rg)
Giovanni Lazzaro
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