Depositate altre intercettazioni in carcere del boss
di Redazione

PALERMO, 24 GEN – “Con me hanno tutti da perdere,
perché io sono un tedesco nato, peggio di un tedesco. I tedeschi
dovrebbero venire a scuola da me per imparare il tedesco buono e
fare i tedeschi. I tedeschi non sono questi che abbiamo in
Germania. Il tedesco sono io”. Così Totò Riina rappresentava la
sua vocazione autoritaria parlando in carcere con il capomafia
pugliese Alberto Lorusso.
La conversazione fa parte del gruppo di intercettazioni
ambientali depositato al processo Stato-mafia.
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