di Redazione

Alberto Franceschini, Renato Curcio, Moana Pozzi, Francesca Miglietti, Stelarc, Franko B, Jannis Kounellis, Joseph Beuys i Mutoidi, Marcello Levi, Peppe Morra, Keith Haring.
Dai fondatori delle BR a chi ha sdoganato il porno, dalla teorica delle mutazioni legate ai linguaggi visivi ai rappresentanti di spicco della prima e della seconda corrente di Body Art, dall’esponente di punta dell’Arte Povera al genio tedesco fino alla comunità cyberpunk che vive a Sant’Arcangelo di Romagna, passando per un collezionista ed un gallerista, per arrivare all’icona di tutti i graffitari del mondo.
Sono questi alcuni de I Sovversivi che Turi Rapisarda e Davide Bramante hanno fotografato e portato in prima nazionale giovedì 20 settembre alla galleria La Veronica di Modica.
Personaggi scomodi che spingono ad una riflessione sul loro ruolo e sul campo della loro azione, che hanno lasciato un’impronta «nel bene o nel male non importa – dice il direttore artistico della galleria Corrado Gugliotta – non cerchiamo e non diamo giudizi di merito, anche perchè, per alcuni di loro, non si può davvero dare un giudizio a senso unico. Alcuni sono personaggi inquietanti, altri…dei pionieri e quindi di rottura. Sono tutti poco rassicuranti»
Una mostra dunque, ma con un germe “sovversivo”: le foto infatti – stampe di 30×40 cm in bianco e nero ai sali d’argento tirate a mano su carta scaduta – sono state vendute al prezzo di un cd. «Vendere l’arte a prezzi politici è una continuazione dei sogni utopistici delle avanguardie storiche e di molti degli artisti che abbiamo ritratto – spiega Turi Rapisarda – artisti che cercavano, nei loro progetti di arte totale, di superare l’emarginazione dell’arte dai ruoli decisionali e la includevano nelle discipline economiche, sociali, politiche. Artisti che cercavano anche un superamento del mercato artistico d’elite proponendo, alla stessa comunità artistica, di prendersi in carico i disastri che la nostra società dei consumi produce tutto attorno a noi creando bisogni virtuali. Artisti che speravano di attivare attraverso il processo artistico una partecipazione più aperta e meno demiurgica alla creazione di nuovi simboli più compatibili e meno in attrito con l’intelligenza naturale e i bisogni indotti dell’intelligenza umana».
«Abbiamo usato prodotti fotosensibili scaduti – spiega ancora Rapisarda – perché questi sono attaccati da una debolezza immunitaria che li trasforma spontaneamente, appena dopo essere stati stabilizzati, creando divertenti effetti estetici. E la trasformazione spontanea crea delle differenze dando ad ogni singola fotografia la possibilità di essere uguale e diversa allo stesso tempo, di essere contemporaneamente una copia e un’opera unica»
Orgoglioso di aver tenuto a battesimo I Sovversivi e del successo della serata che ha registrato una forte partecipazione, conclude Gugliotta: «L’iniziativa è in linea con il lavoro della galleria che si pone come realtà alternativa al gusto corrente in provincia di Ragusa ed ha una dose di pionierismo e di azzardo. La Veronica invita infatti a rivedere, o a creare, l’approccio con l’arte contemporanea e le sue infinite proposte che, come i nostri personaggi, non sempre sono, e non è detto che debbano essere, rassicuranti. Può insomma essere considerata quasi sovversiva, ma con garbo, con…arte».
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