Martin Scorsese in Sicilia per ricevere il premio alla carriera e commenta la situazione politica del suo Paese
di Redazione

Taormina – Martin Scorsese arriva al Taormina Film Festival per ricevere il premio alla carriera e, come Michael Douglas due giorni prima di lui, non lesina commenti sulla situazione americana. “Sono deluso da Donald Trump – ha detto il regista italoamericano -. Non sono un filosofo politico, ma credo che un atteggiamento come il suo, basato su rabbia e odio, finisca per essere controproducente perfino per se stesso. E tutto questo fa male alle persone. È profondamente tragico”.
Rispondendo alle domande, il regista si è mostrato preoccupato per il clima politico e sociale negli Usa: “In questa amministrazione non vedo compassione – ha incalzato -. Anzi, sembra che si compiacciano del contrario: ferire, umiliare. A volte penso ‘sì, questa potrebbe essere la fine della democrazia’, ma poi mi dico ‘no, forse sta solo venendo messa alla prova’”. Le questioni fondamentali per Scorsese sono due: “La prima è quanto potere può esercitare un presidente, fin dove può arrivare. Il secondo è quanto a lungo il popolo americano sarà disposto a tollerare politiche che potrebbero avere costi sociali ed economici pesanti, come nel caso dei dazi”.
Scorsese ha poi parlato della continua diffusione di fake news, legandola anche all’utilizzo di uno strumento come l’AI: “Con l’Intelligenza artificiale non sappiamo più cosa sia vero: vedo una foto e devo chiedermi se è reale o generata con l’IA – ha detto il regista – a volte nemmeno riesco a capire se ciò che sto guardando è vero o falso. E questo mina alla radice la nostra percezione della realtà”. Scorsese si è poi rivolto ai giovani: “I ragazzi che crescono in contesti violenti spesso non si rendono conto della realtà in cui vivono. Vanno sostenuti, aiutati a diventare consapevoli. E bisogna stare molto attenti alla rabbia: può anche essere giusta, può spingerti ad agire, ma può anche consumarti”.
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