di Redazione
Cinque studenti universitari, tre modicani e due pozzallesi, sono in viaggio per tornare a casa. I loro genitori sono corsi in auto fino a L’Aquila per portarle via dall’inferno del terremoto dopo avere atteso un intero giorno in trepidante ansia sperando in un segnale per potere partire. Ieri a mezzogiorno sono giunti in loco tra notevoli difficoltà. Cristina Cassarino, residente a Modica, Federica Corallo e Lidia Migliore, rispettivamente residenti nelle frazioni modicane di Montesano e Frigintini, Ilaria Carbonaro e Lucia Barrera, abitavano nello stesso edificio, in Via XX Settembre, immobile che, fortunatamente, non è crollato. “Nemmeno la scala è crollata – spiega al telefono Cristina Cassarino – e per questo siamo potute scappare. Eravamo in pigiama ma a quel punto non contava nulla. Siamo vivi, questo è importante, ma è molta la paura. Abbiamo trascorso la notte in un’auto. Ora vogliamo tornare a casa”. I loro genitori non hanno lesinato lo sforzo, com’è ovvio. Un viaggio di andata e ritorno “unica tirata” come hanno sottolineato, e del resto l’unica cosa da fare era fuggire dai luoghi della tragedia. “Abbiamo udito quella notte – dice ancora Cristina Cassarino – tre scosse: la prima intorno alle undici, poi all’una e, quindi, la più tremenda quando siamo fuggiti tra case, mura e quant’altro che veniva giù. In quel momento non si è capito più nulla. Noi cinque siamo rimaste sempre insieme per non rischiare di disperderci”. In un primo momento i contatti con i genitori sono stati impossibili poi in tarda mattinata, lunedì, la prima telefonata che portava serenità a Modica e a Pozzallo perchè i cinque studenti, compagni di stanza, hanno contattato le rispettive famiglie.
Saro Cannizzaro
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