I terroristi si sono fatti esplodere mentre le chiese erano gremite di fedeli
di Redazione

Sri Lanka – Pasqua tragica nello Sri Lanka dove almeno sei esplosioni simultanee, avvenute poco prima delle 9 del mattino, ora locale, hanno colpito tre chiese (affollate per le messe) e tre hotel, frequentati anche da turisti stranieri. Le esplosioni — almeno due di esse sarebbero state causate da attentatori suicidi — sono state registrate a Colombo (4), nella città orientale di Batticaloa e a Negombo, città a maggioranza cattolica a nord della capitale. Il bilancio, provvisorio ma già pesantissimo e destinato con ogni probabilità ad aggravarsi, è di almeno 138 morti e 500 feriti, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters che cita fonti ospedaliere e di polizia. Secondo la polizia almeno 9 delle vittime sono straniere. La Farnesina ha confermato al Corriere che l’Unità di crisi è al lavoro per effettuare verifiche sull’eventuale presenza di cittadini italiani.
Una delle esplosioni si è verificata nella chiesa di Sant’Antonio, a Colombo. Sempre nella capitale, sono stati presi di mira il Cinnamon Hotel, lo Shangri-La Hotel e il Kingsbury Hotel, assai frequentati da turisti europei, americani e asiatici.
Al momento non ci sono state rivendicazioni. Il Paese, per decenni, è stato martoriato da una guerra civile, combattuta con i separatisti Tamil, terminata nel 2009. Ma il capo della polizia dello Sri Lanka aveva emanato un’allerta a livello nazionale 10 giorni fa segnalando il rischio di attentati kamikaze contro «chiese importanti». L’ufficiale, Pujuth Jayasundara, aveva segnalato la minaccia l’11 aprile, allertato da un servizio di intelligence straniero, secondo il quale il gruppo radicale islamico National Thowheeth Jama’ath (Ntj) stava «pianificando di compiere attacchi suicidi contro chiese importanti come pure l’alta commissione indiana a Colombo». Il gruppo radicale islamico Ntj è noto dall’anno scorso, quando era stato collegato ad una serie di atti vandalici contro simboli buddisti.
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