Il padre della 12enne, scomparsa nel nulla nel 2018: “Ora so che è morta davvero”
di Redazione

Il test del Dna ha confermato che il cranio ritrovato a inizio mese da un cacciatore nei boschi di Serle, nel Bresciano, appartiene alla piccola Iuschra Gazi, la bambina bengalese di 12 anni misteriosamente scomparsa nel luglio del 2018 durante una gita. Un caso che, ricorderete, colpì molto l’opinione pubblica del Paese.
Per la scomparsa della bimba, affetta da autismo, era stata condannata a 8 mesi per omicidio colposo Roberta Ratti: l’educatrice della Fobap, la Fondazione bresciana assistenza psicodisabili, responsabile della gita. Era stata la donna, unica indagata, a vederla per l’ultima volta correre verso il bosco, prima di sparire per sempre tra gli alberi. “Sono sotto choc, ora so che Iuschra è davvero morta” le prime parole del padre, che non si era mai voluto arrendere all’ipotesi della morte, continuando a sperare in cuor suo che sua figlia fosse ancora viva da qualche parte.
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