di Redazione
Un Piero Torchi con gli occhi lucidi, per certi aspetti ferito, voglioso di dimostrare di avere acquito forza dalla vicenda che lo vede “informato” dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Modica nei suoi confronti e nei confronti di altre 12 persone.
E’ l’immagine che emerge dalla conferenza stampa tenutasi stamattina nello studio legale dei suoi due avvocati, Bartolo Iacono e Luigi Piccione.
“Noi non conosciamo i fatti – hanno precisato questi ultimi -. Sappiamo dell’indagine solo perchè c’è stata una richiesta di proroga”.
Piero Torchi, dal canto suo, smentisce ogni accusa e si dice certo che alla fine la verità verrà a galla. Ha chiarito di avere presentato denuncia contro ignoti per la fuga di notizie circa l’indagine ma ha anche detto di avere subito un paio di minacce quando era ancora sindaco della città.
“Abbiamo denunciato questi episodi – ha detto – ma forse ho sbagliato a non renderli pubblici. Mi dicevano di volermi uccidere senza armi. Se qualcuno pensa di poterlo fare si sbaglia di grosso. Chi pensa di volerci cancellare è fuori strada perchè questa vicenda ci rafforza ancora di più”.
L’ex sindaco ha poi mostrato il suo stato patrimoniale per fare capire che la sua è una condizione economica nella norma.
“Lo faccio – ha spiegato – perchè di mezzo ci sono andati i miei affetti più cari. Ho una figlia piccola da tutelare e per queste persone sono disposto anche a mettere a disposizione questioni che riguardano la mia privacy”.
“Attendiamo adesso – dice l’avvocato Piccione – che il nostro assistito sia sentito al più presto dal procuratore. Auspichiamo al contempo che le indagini facciano il loro corso e si chiudano il prima possibile, per darci modo di fare una buona volta chiarezza assoluta sulla posizione del nostro assistito, in ordine all’intera vicenda che lo vede coinvolto e della quale, ad oggi, siamo all’oscuro dei particolari”.
E’ stato poi l’avvocato Iacono a prendere la parola, specificando che “le minacce di cui Torchi è stato fatto oggetto sono all’attenzione degli inquirenti, dopo la regolare denuncia a suo tempo presentata. Allo stesso modo – prosegue Iacono – sabato scorso abbiamo depositato la denuncia per questa fuga di notizie, o meglio, di certi particolari relativi alle indagini di cui nemmeno noi difensori siamo al corrente. Il nostro assistito si è ritrovato vittima di questa “colonna infame” eretta in suo danno da qualcuno che, evidentemente, aveva interesse a farlo”.
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