di Redazione
Turismo fai da te o turismo organizzato. Si scontrano le due idee sul modo di fare politica turistica in città. Per il sindaco Piero Torchi non ci sono vie di uscita: «Metteremo ordine nel campo dei servizi; cominceremo con l’applicazione di un regolamento che metteremo successivamente a punto come Distretto del sud est. Partiremo della nostra città, anche se non me la sento di dare addosso a baristi senza scrupoli o albergatori poco professionali. Se c’è qualche mela marcia – annuncia tuttavia il primo cittadino – adotteremo i provvedimenti necessari, ma alimentare un clima di sospetti sui commercianti, sui pubblici esercizi fa male alla città ed alla sua immagine, che è invece vincente come dimostrano fino adesso i dati ed i commenti dei visitatori».
Le polemiche sul “caro granita”, su camere poco attraenti , se non addirittura spoglie, hanno coinvolto soprattutto quanti nel turismo credono ed hanno investito. «I prezzi dei gelati sono sempre gli stessi ed uguali per tutti – dice il titolare di uno dei bar più frequentati dai turisti –. La barretta di cioccolato si vende a due euro e può arrivare ad un massimo di 2.20 ma mai a tre euro o più».
Altro punto dolente la confusione su marciapiedi e piazze; l’invasione di sedie e tavolini è ormai senza fine ed i pedoni sono costretti a veri e propri zig zag per farsi strada con passeggini o anche per passeggiare senza incappare in qualche sedia. «Tutti pagano la tassa di occupazione del suolo pubblico, ci mancherebbe altro – afferma il sindaco Torchi –. Non dobbiamo tuttavia essere più realisti del re. Una città turistica non può stare a misurare il metro in più o in meno, il tavolo dentro o fuori del confine assegnato. È comunque un problema che va affrontato con grande serenità, senza atteggiamenti repressivi; lo faremo in un incontro già programmato per la prossima settimana. Chiederò in ogni caso ai baristi di rispettare le regole e molto senso di responsabilità».
Turismo vuol dire anche accoglienza in prima battuta. Il caso delle due turiste tedesche accovacciate al sole nell’attesa dell’autobus per Catania per la mancanza di panchine e pensiline non ha fatto certo bene all’immagine della città ed il sindaco ne è consapevole. «Nel turismo non si può improvvisare, ci vuole pazienza – dice Torchi –. So bene che manca una stazione dei pullman degna di tal nome, ma risolveremo il problema. È a portata di mano perché sono in appalto i lavori del parco attrezzato di «S. Giuseppe u’ Timpuni», adiacente a piazzale Falcone Borsellino. Sono due milioni di euro e con il progetto sistemeremo a verde tutta la zona, la illumineremo, la renderemo accogliente. Abbiamo un progetto per il turismo, stiamo lavorando, vi chiedo solo – fa però appello il sindaco – un po’ di pazienza e e di evitare catastrofismi».
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