di Redazione

A Noto, all’inaugurazione della Cattedrale, a contestare c’erano anche i componenti del comitato No Triv, il gruppo che da anni si batte per evitare le trivellazioni nel territorio siciliano. E loro hanno posto un quesito: La Panther Eureka va via e ferma le ricerche petrolifere? Secondo i componenti del comitato e alcuni ambientalisti aderenti a Legambiente, lo stop alle estrazioni di idrocarburi potrebbe riguardare soltanto 86 km quadrati su 746. Ovvero una minima parte, quella più vicina alle città d’arte del Val di Noto, divenute patrimonio dell’Umanità su indicazione dell’Unesco. Il comitato “ritiene un insulto e un’offesa vergognosa l’annuncio di Cuffaro” e spiega, nel proprio comunicato, che “rinunciare all’11% del territorio del Val di Noto, percentuale che corrisponde ai territori dei centri abitati e delle zone cuscinetto imposte per regolamento dall’Unesco, nonché a zone sotto vincolo totale archeologico e ambientale, appare l’ennesimo atto di violenza amministrativa e politica nei confronti di un intero territorio”.
Insomma le proteste non mancano così come gli appelli. Dopo la lettera appello dello scrittore Andrea Camilleri, continuano gli interventi di illustri personaggi del mondo della cultura.
Dal film festival di Taormina, il premio Oscar, Giuseppe Tornatore interviene a proposito di ricerche petrolifere lungo il Val di Noto. Dopo l’appello lanciato da Camilleri, e dopo la sottoscrizione via internet di oltre 50 mila utenti internet, anche il regista siciliano sostiene la causa. “Lode e merito a Camilleri -spiega Tornatore- considerato che e’ riuscito, da un punto di vista mediatico, a rilanciare la questione relativa
alle trivellazioni nel Val di Noto. Ha ragione, e’ sbagliato, se così stanno le cose, rovinare questi paesaggi”. Ambientati più volte negli scenari barocchi del Val di Noto, divenuti set cinematografici, i film di Tornatore hanno raccontato anche la Sicilia in modo diverso.
“Ho scelto il Val di Noto per le location dei miei film. Quando l’ho fatto è perchè ci credevo molto, così come ancora ci credo. Si tratta di paesaggi dalla bellezza incontrastata e che meritano ogni rispetto. Luoghi che vanno salvaguardati”.
E mentre da Palermo l’assessore regionale Lenza fa sapere di essere disposto ad istituire una commissione mista di lavoro, con all’interno gli ambientalisti, da Noto, dove ha presentato un progetto culturale di collaborazione con piazza Armerina, il critico d’arte Vittorio Sgarbi rileva: “Ragusa e’ l’unica provincia che mantiene ancora il suo fascino ambientale. Fare le trivelle a Catania o a Siracusa conta poco perchè ormai hanno rovinato molti di quei paesaggi. Ma Ragusa no, e’ ancora un provincia meravigliosamente selvaggia in alcuni suoi aspetti».
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