Cultura
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14/12/2007 21:09

Toyota, filosofia del costruire l’auto

di Redazione

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Una delle concessionarie Toyota italiane più belle, con un layout mozzafiato, inaugurata a pochi giorni dal sorpasso che a livello mondiale Toyota ha compiuto su General Motors.

C’erano tutti all’inaugurazione della Td Car, la nuova concessionaria Toyota, che sorge sulla provinciale Ragusa-Marina di Ragusa: Fabrizio Longo, direttore commerciale di Toyota Italia, Alberto Santilli, direttore delle vendite del marchio giapponese, Hirata, coordinatore after sales, Paolo Moroni,  manager after sales, Mariano Autuori, district manager.

Il presidente mondiale era venuto in ottobre. Mr Takemoto aveva voluto vedere di persona la bellissima struttura, sviluppata su una superficie di 12.500 metri quadri, di cui 2.500 coperti, realizzata a Ragusa dal team di progettisti di Shigeru Iwakiri, che ha saputo interpretare il “genius loci”, grazie anche all’aiuto dell’architetto Piero Giallongo, adeguando lo skyline europeo alla location ragusana.

Trent’anni di esperienza nel mondo dell’auto, dieci anni di matrimonio con Toyota. Un binomio. E’ quello di Pippo e Vincenzo Distefano, due fratelli ragusani che, insieme a Sergio Tumino, che pur non avendo una parte attiva nell’azienda, ha saputo dare consigli discreti e preziosi, hanno ottenuto risultati superiori a qualunque aspettativa. Nel 1997 Toyota in Italia copriva una quota di mercato pari allo 0,5%. Oggi, dopo dieci anni, è al 6%. In provincia di Ragusa al 9%. La capacità di radicamento dei fratelli Distefano, la loro profonda conoscenza del mercato, hanno determinato il valore aggiunto che pongono la concessionaria di Ragusa nell’Olimpo delle concessionarie “premium”. Un’avventura iniziata poco prima del lancio della Yaris, avvenuto nel 1999.

Ma di chi è il merito? “Dei nostri collaboratori”, rispondono all’unisono Pippo e Vincenzo Distefano. Oggi sono 35 i dipendenti, una grande famiglia che lavora secondo la filosofia Toyota: condivisione degli obiettivi, continua tensione verso il miglioramento, con un anelito indicibile: la perfezione.

Uno show room sulla Modica-Marina di Modica, e la nuova concessionaria, a pochi centinaia di metri dalla precedente. Toyota e i fratelli Distefano lavorano secondo la politica dei piccoli passi: nessuna rivoluzione, ciascun cambiamento deve essere prima testato migliaia di volte, perché possa essere offerto al cliente, sostengono in Toyota. E in dieci anni la casa del presidente Takemoto è cresciuta in Italia, mentre i fratelli Distefano crescevano in provincia di Ragusa. In un mondo di auto blasonate umiliate poi da centraline elettroniche che appiedano anche gli automobilisti più esigenti, Toyota ha imposto i propri “must”: “Technical Support Center”, ogni anomalia di funzionamento (e sono rarità) fa sì che la concessionaria di Ragusa restituisca un feedback a Toyota Motor Italia, quindi, se necessario, a Toyota Motor Europe, e alla fine a Toyota Motor Corporation. Dall’automobilista alla fabbrica il difetto viene immediatamente eliminato. Non è un caso che Toyota offra fino a cinque anni di garanzia. O, se volete, fino a 160 mila chilometri.

Altra parola d’ordine, “Custom Satisfaction”, la “Completa Soddisfazione del Cliente”. Entro il 2007 Toyota mira a diventare leader in Italia sotto questo profilo. Report mensili, telefonate ai clienti per il continuo monitoraggio della soddisfazione dell’automobilista.

E poi auto di pregio: la Aygo, la new  entry, è la più venduta rispetto alle consorelle Citroen e Peugeot. E non c’è da meravigliarsi, se solo si pensa che le altre montano motori Toyota. La Yaris, che ha stracciato la concorrenza, mentre Auris, un progetto completamente diverso da Corolla, ha già tolto il sonno a Fiat e Ford.

Toyota è anche innovazione applicata alla quotidianità: la Prius, la prima auto ibrida al mondo con una produzione di massa, per arrivare  alla Avensis, e al Rav 4, il Suv più amato dalle donne ma anche dai professionisti, e terminare col mito, il Land Cruiser. Una casa automobilistica che non chiede in prestito né le scocche né i motori, ma semmai presta ad altre case ciò che di meglio produce, non può che essere leader.

Ultimo principio cardine, valore assoluto: il “Kaizen”, in giapponese il “miglioramento continuo”, secondo un principio di confronto paritetico e di totale condivisione scelte.

Sono i segreti che nel 2004 hanno portato Toyota ai vertici degli indici di qualità e nel 2005 a essere prima con l’auto più affidabile d’Europa, la Corolla (soddisfazione dell’85,9% degli utenti). Toyota ha piazzato quattro modelli nelle prime sette posizioni tra le auto più affidabili del Vecchio Continente.