Cultura
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03/07/2018 10:43

Tre donne, tre universi, tre sguardi: il femminile visto da Dacia Maraini

Recensione libro

di Irene Savasta

Tre donne, copertina
Tre donne, copertina

Tre donne, tre generazioni, tre modi diversi di cercare l’amore. Il nuovo libro di Dacia Maraini, “Tre donne” è uno sguardo attento e disincantato sul mondo delle donne, sui loro sogni e la loro sensibilità, sulle circostanze della vita e sul ruolo della letteratura. Le protagoniste del libro, edito da Rizzoli e uscito da poche settimane nelle librerie, sono Gesuina, madre e nonna, Maria, la figlia di Gesuina e Lori, la figlia di Maria e nipote di Gesuina. Nonna, mamma e nipote: questo è il triangolo familiare analizzato dalla Maraini che mette a confronto tre generazioni di donne, costrette a vivere per circostanze forzate sotto lo stesso tetto. Da un lato abbiamo Gesuina, la nonna, ex attrice di teatro e ora donna delle punture a domicilio. Poi c’è la figlia e mamma Maria, la donna che ama il misterioso François, fidanzato a distanza che vede solo nei periodi di vacanza e vive facendo la traduttrice dal francese.

E poi c’è Lori, la nipote, sedicenne arrabbiata, confusa e sempre in rivolta, egoista e tenera allo stesso tempo. L’arrivo di François metterà in moto una serie di eventi che costringerà queste tre donne a confrontarsi prima con sé stesse e poi le une con le atre…in un finale che comunque lascia spazio alla speranza. Dacia Maraini analizza la quotidianità di queste tre donne attraverso un filo conduttore: la scrittura. Gesuina usa un piccolo registratore, Lori un diario che tiene nascosto e Maria affida i suoi sentimenti a delle lunghe lettere. La scrittura è da un lato catarsi della quotidianità, in cui vengono analizzati gli stessi eventi ma da punti di vista differenti e, dall’altro, salvezza ed educazione ai sentimenti.

Gesuina, che da giovane aveva recitato la parte di Mirandolina di Goldoni, resta in qualche modo legata a quel personaggio, vivendo l’amore (anche se ha più di 60 anni), come un gioco di seduzione e di sguardi, ma restando sempre molto attenta a non rompere gli equilibri. Maria, invece, che traduce Madame Bovary, è una nuova Emma alla ricerca di amori romantici e impossibili. Lori, invece, da adolescente inquieta, non è abituata a leggere ma sul finale del libro la vediamo totalmente cambiata e comincia, così, ad accostarsi a qualche lettura.

Tema principale, in ogni caso, è l’amore, visto sempre da tre punti di vista: l’amore di Gesuina è fatto di baci fugaci e di rapporti giocosi, Maria ama il misterioso François di un amore puro, quasi avulso dalla realtà e Lori, invece, è la passionale, spinta solo dall’attrazione fisica. Gli uomini, in questo romanzo, sono solo delle comparse, anche il motore dell’azione, ovvero François, resta solo un fantasma. In questo mondo prettamente femminile, raccontato con lo stile leggero e inconfondibile di Dacia Maraini, gli uomini sono solo delle meteore, morti o frutto di attrazione fisica momentanea. Interessante anche l’inversione di ruoli che si ha dopo “l’evento” che cambierà tutto: Maria, che fino a quel momento era stata la persona che teneva unita la famiglia, quella responsabile, la vera mamma di tutti, diventa improvvisamente una figlia di cui prendersi cura. Sarà Gesuina, fino a quel momento nonna con poche preoccupazioni, a dover assumere il ruolo che prima era di Maria. E Lori? Gli eventi, la faranno diventare da figlia irresponsabile a mamma amorevole. Nel complesso, il libro è godibile e molto leggero, adatto soprattutto a chi già conosce le opere precedenti della Maraini e resta comunque un interessante sguardo sul rapporto fra letteratura, amore e catarsi.