La ragazza stava partecipando alla stessa festa di laurea a Bagheria. Il suo rammarico quello di essere andata via prima di ciò che poi è accaduto
di Redazione

Bagheria, Palermo – L’ultima immagine che ha della sua amica Simona Cinà, morta la notte fra venerdì e sabato durante una festa di laurea a Bagheria, è vicino alla console del dj, la musica non si era ancora fermata e la pallavolista stava ballando e le dice “tranquilla, domani scendiamo a giocare al campo”. “Ci siamo divertite tanto, abbiamo ballato e giocato a palla in piscina tutta la notte. Poi le ho detto che avevo freddo e che volevo andare via. Lei invece è rimasta”.
Potrebbe interessarti anche...
Così Francesca Evola, 20 anni, racconta al sito di Repubblica l’ultima immagine che ha della sua amica. “Venivamo dagli allenamenti e da una pizza mangiata con tutti i ragazzi del gruppo della Gala Sport Academy”, racconta. Francesca quella notte è andata via verso le 3.20 ed è “tormentata dal rimorso di non essere stata con lei fino all’ultimo”, perché, ipotizza, “se fossi rimasta mi sarei potuta accorgere di un malore di Simona”. “La serata era tranquilla – ricorda Francesca – già molti ragazzi erano andati via. Quindi mi sono detta, vado anche io. Ci siamo divertite come matte, ci siamo fatte tante risate. Lei mi ha detto anche di tuffarci in piscina coi vestiti. Abbiamo giocato a palla in acqua. Scherzavamo coi nostri amici, molti si buttavano in piscina col cocktail in mano. Abbiamo bevuto, ma nessuno ha ecceduto con l’alcol. Era una serata di divertimento sano. Ci siamo divertite, come facevamo sempre con tutti i nostri compagni atleti”. Per Francesca “Simona stava benissimo” e “non può essere annegata” perché la “piscina era bassa, toccavamo” e poi lei “era bravissima a nuotare, eccelleva in tutti gli sport”.
Oggi intanto saranno eseguiti la Tac e i primi esami radiologici sul corpo di Simona. Il pm Raffaele Cammarano ha nominato quattro medici dell’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo per i primi accertamenti e poi, giovedì, anche l’autopsia, assieme agli esami tossicologici, che dovranno accertare le cause del decesso. A tutti gli accertamenti medico legali parteciperà anche il perito nominato dagli avvocati che assistono la famiglia.
© Riproduzione riservata