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20/10/2025 10:19

Tumore gastrico, nuova immunoterapia a base di durvalumab: a tre anni vivi 2 pazienti su 3

Lo evidenziano i dati dello studio di Fase III Matterhorn su 948 pazienti in 20 Paesi.

di Redazione

Grazie ad un nuovo regime di immunoterapia a base di durvalumab pre e post l’intervento chirurgico più chemioterapia, sono vivi a tre anni più di due terzi dei pazienti trattati con tumore gastrico in stadio precoce, operabile e localmente avanzato. Lo evidenziano i dati dello studio di Fase III Matterhorn su 948 pazienti in 20 Paesi.

I risultati dello studio

I risultati, presentati al congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo), indicano che il nuovo regime con immunoterapia e chemio ha ridotto il rischio di morte del 22% rispetto alla sola chemioterapia. I pazienti sono stati trattati con durvalumab neoadiuvante (prima della chirurgia) in combinazione con chemioterapia prima dell’intervento chirurgico, seguito post-chirurgia da durvalumab adiuvante in combinazione con chemioterapia, e infine con durvalumab in monoterapia. Lo studio ha valutato questo regime rispetto alla sola chemioterapia perioperatoria.

Ridotto rischio di morte

I risultati hanno mostrato che durvalumab e il regime perioperatorio con chemioterapia hanno ridotto il rischio di morte del 22% rispetto alla sola chemioterapia ed in base alle stime il 69% dei pazienti trattati con il regime a base di durvalumab era vivo a tre anni rispetto al 62% nel braccio con la sola chemioterapia. Inoltre, i pazienti trattati hanno mostrato una riduzione del 29% del rischio di progressione di malattia, recidiva o morte rispetto alla sola chemioterapia. «Questi dati rappresentano una speranza per i pazienti affetti da tumore gastrico e della giunzione gastro-esofagea – sottolinea Lorenzo Fornaro, Oncologia Medica 2 Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana -. Tali neoplasie tendono a recidivare e presentano una prognosi a lungo termine sfavorevole, nonostante il ricorso alla chirurgia con intento curativo e alla chemioterapia. Grazie al regime a base di durvalumab, 7 pazienti su 10 sono vivi a tre anni. Questi risultati sono molto incoraggianti e pensiamo che la combinazione potrebbe diventare il nuovo standard di trattamento con intento curativo».

I tassi di sopravvivenza

Nel complesso, sottolinea Alessandro Pastorino, Oncologia Medica 1 Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova, «la neoplasia gastrica interessa in Italia oltre 72mila persone e i tassi di sopravvivenza a 5 anni sono ancora relativamente bassi. Sono perciò quanto mai necessari trattamenti innovativi per la gestione di tutti i tumori gastrici, soprattutto quelli in stadio precoce».